STANNO SMANTELLANDO LA SANITA' PUBBLICA

Lamezia Terme -

Gli attacchi continui e ripetuti verso i dipendenti pubblici e la pubblica amministrazione in generale, hanno una ragione ben precisa: favorire sempre di più lo sviluppo del mercato di modo che i servizi pubblici vengano privatizzati attraverso le esternalizzazioni.

Non a caso la nostra organizzazione sindacale  è da sempre impegnata a difendere il ruolo del servizio pubblico, come abbiamo fatto recentemente aderendo come RdB/Cub al “Comitato Acqua bene comune” contro la privatizzazione del servizio idrico.

L’attenzione della nostra organizzazione è ora puntata contro la dilagante esternalizzazione dei servizi nel settore della Sanità come sta avvenendo, ad esempio, alla ASL n. 6 di Lamezia Terme.

Ecco alcuni esempi eclatanti, di cui “stranamente” nessuno parla, che stanno interessando la sanità lamettina:

-        Consulenza esterna per la redazione delle buste paghe alla società Sigma Informatica S.p.A.di Venezia: è ipotizzabile immaginare che in tutta la ASL n. 6 non ci sia un gruppo di dipendenti che sappia fare una busta paga, cosa che avveniva fino a poco tempo fa? Tra l’altro il servizio è particolarmente oneroso, visto che ora è stata indetta una gara a procedura aperta per importo annuo di ben 110.000 euro di soldi pubblici che non si riescono a trovare solo quando si tratta di retribuire in modo più dignitoso il personale che con sacrifici manda avanti le strutture. Prima dell’arrivo di questa “manager”  le buste paga venivano gestite da personale interno: se si erano manifestati dei problemi, perché non si è lavorato a formare il personale interno

-        Affidamento alla Cooperativa Sociale “Attivà” (Privat Assistenza) della gestione dell’Assistenza Domiciliare, servizio che, fino a un paio di mesi fa, è stata tenuta brillantemente da personale interno, visto che nel 2006 nella ASL di Lamezia sono state garantite 15.000 prestazioni infermieristiche. La cosa incredibile è che l’amministrazione precedente di centro-destra aveva tolto il servizio ai privati reinternalizzandolo ed ora paradossalmente, proprio mentre governa a tutti i livelli il centro-sinistra, si privatizza un servizio che a detta di tutti gli operatori funzionava bene.

-        Affidamento a ditte private per l’informatizzazione delle ricette mediche per le prestazioni specialistiche: ci pare strano che nel 2007 in tutta la ASL n. 6 non ci sia nessun operatore che sappia digitare al computer delle ricette.

-        Affidamento diretto del parcheggio alla cooperativa sociale Ciarapani senza fare nessun tipo di trattativa privata o gara, mentre una società pubblica (la Multiservizi), è stata esautorata dopo che aver preparato in tutti i dettagli il progetto per la gestione dei parcheggi.

-        Decine e decine di consulenze (probabilmente non sempre necessarie) affidate a professionisti esterni.

La Direttrice Generale si è preoccupata di verificare che il personale di queste cooperative sia regolarmente assunto o affida i servizi pubblici ad operatori non assunti o non qualificati creando nuovo precariato, contro il quale le RdB/CUB si sono sempre battute? La precarietà passa anche attraverso l’esternalizzazione dei servizi pubblici, con tanti giovani chiamati a svolgere i servizi senza la tutela dei diritti e senza alcuna garanzia del futuro.

Ma è possibile che questi “Manager” non abbiano mai sentito parlare della valorizzazione delle risorse umane? E’ possibile che non colgano come queste scelte, che penalizzano gli operatori interni, finiscano per demotivare tutto il personale sia medico, sia infermieristico che amministrativo?.

Chiediamo con forza che la Sanità Pubblica non venga smantellata e che si arrivi ad un cambiamento di questa gestione privatistica dei servizi pubblici .

La Salute come l’Acqua deve rimanere nelle mani del Pubblico e non svenduta ai Privati.

Nell’ASL n. 6 si stanno costruendo strutture in cemento, acquistando grosse apparecchiature sicuramente necessarie, ma non si sta investendo sul personale interno, come se da sole le apparecchiature possano migliorare la qualità dei servizi.

Siamo stanchi di amministratori che hanno quale obiettivo solo quello di far sì che i conti economici siano in regola: questi sono ovviamente importanti, ma solo se a ciò si accompagna una buona qualità dei servizi, cosa che a Lamezia, assai palesemente, non avviene. Da troppo tempo stiamo assistendo a conti fatti quadrare solo grazie al taglio di servizi essenziali per la collettività e a discapito dei malati.

Per questi motivi ci rivolgiamo all’Assessore Regionale Doris Lo Moro, tra l’altro cittadina di Lamezia, chiedendole se sia a conoscenza delle cose che abbiamo evidenziato e se ha intenzione di prendere provvedimenti, emanando, ad esempio, direttive a tutti i Direttori Generali per valorizzare realmente e al meglio le Risorse Umane interne alle strutture.

In tutti i casi, su temi come questo, come RdB/CUB siamo disposti ad andare avanti fino in fondo, certi che la salute dei cittadini sia un diritto che non deve essere in alcun modo assoggettato alle logiche del mercato.