PROPOSTA DI LEGGE PER LA STABILIZZAZIONE
Conferenza stampa
PROPOSTA DI LEGGE PER LA STABILIZZAZIONE
DEI LAVORATORI PRECARI
Negli ultimi anni il mondo del lavoro è sempre più costituito da lavoratori atipici e a tempo determinato, insomma da precari di tutti i tipi.
Inizialmente questa prerogativa era riservata al mondo del lavoro privato, oggi non è più così e, non solo quel mondo fatto di incertezze e di dubbi sul futuro appartiene sempre più anche ai lavoratori della Pubblica Amministrazione, ma quant’anche queste forme di lavoro sono diventate, purtroppo, le uniche forme di accesso al lavoro pubblico.
Questo nuovo preoccupante atteggiamento verso i giovani che si affacciano al mondo del lavoro è accentuato anche dalla tendenza all’esternalizzazione dei servizi pubblici, nell’ottica di una riduzione dei costi che non giova affatto alla macchina dello Stato e riduce, da una parte la qualità dei servizi che gli uffici pubblici possono erogare, dall’altro le opportunità di lavoro.
Non si può accettare l’idea che migliaia di giovani o di ex giovani (visto che nel frattempo gli anni passano), continuino a vivere la propria vita fatta di instabilità e senza alcuna certezza per poter investire sul proprio futuro: casa, famiglia, figli…
Senza pensare che, se a qualcuno di questi ex giovani, non dovesse essere rinnovato il contratto a tempo determinato, si troverebbe, a 40 anni, o forse più, a cercare un lavoro che, se è difficile ottenere a 20 o 30 anni, è quasi impossibile superati i quaranta.
E’ arrivato il momento, dunque, di dare stabilità e certezze a questi lavoratori, per cui riteniamo fondamentale invertire questa tendenza.
Per questo motivo, come Rdb/Cub abbiamo promosso in questi mesi una serie di iniziative perché si modificasse la legge finanziaria in discussione, aprendo le porte al variegato mondo del precariato; le iniziative sono culminate nel primo sciopero dei lavoratori precari in Italia dello scorso 6 ottobre, che ha registrato una grande manifestazione a Roma, dove la partecipazione di lavoratori precari provenienti dalla Calabria è stata incredibilmente numerosa, a testimonianza che qui da noi, dove le opportunità di sbocchi professionali sono ridotte e limitate, il problema è assai sentito.
Malgrado le promesse elettorali, anche questo governo. nella legge finanziaria in discussione, ha trascurato in modo colpevole il mondo del precariato; per fortuna le nostre proteste e le nostre richieste hanno trovato ascolto nel sen. Cesare Salvi che ha presentato un emendamento, appoggiato da alcune forze della attuale maggioranza di governo, grazie al quale, qualche giorno fa, alcune di queste nostre richieste sono state alla fine accolte.
Ovviamente vigileremo perché non ci siano ulteriori colpi di mano fino all’approvazione definitiva della legge finanziaria, però questo oggi ci dà più forza per poter chiedere, attraverso la proposta di legge regionale che presentiamo, elaborata dalle RdB/CUB, una indispensabile e improrogabile sanatoria di tutte le attuali posizioni lavorative a carattere precario presenti in Calabria, con la trasformazione in contratti a tempo indeterminato, con procedure concorsuali che tendano valutare esclusivamente l’idoneità del lavoratore a svolgere le mansioni e non comporta valutazioni comparative.
Questa proposta di legge, dunque, ha la finalità di regolamentare le procedure per la stabilizzazione, attraverso la stipula di contratti a tempo indeterminato, dei lavoratori che attualmente hanno, invece, un contratto a tempo determinato e che sono dipendenti delle ditte e cooperative appaltatrici dei servizi pubblici internalizzati, di lavoratori operanti nella Regione Calabria, nelle Amministrazioni, nelle aziende e nelle società collegate, negli enti regionali, nonché nelle ASL .
I punti qualificanti della nostra proposta che presentiamo oggi, sono:
§ I lavoratori precari (LSU-LPU, Co.Co.Co., contratti a progetto, interinali, C.f.l. (contratti formazione lavoro), a tempo determinato, cantieristi, esternalizzati) che lavorano nella regione e negli Enti ad essa collegati, saranno stabilizzati entro il triennio 2007-2009;
§ le attuali convenzioni con i lavoratori, rimarranno comunque in piedi fino al 2008;
§ le procedure per l’assunzione saranno snelle, con prove di idoneità pratica e terranno conto dell’anzianità di iscrizione al collocamento e dell’intero servizio svolto;
§ i benefici pensionistici saranno pagati in modo retroattivo per i lavori pregressi, fino a un massimo di 5 anni.
Per la realizzazione di quanto proposto nella legge regionale da noi elaborata, saranno utilizzati, oltre alle risorse già impegnate per pagare attualmente gli stipendi dei precari, anche le risorse poste a carico del Fondo Unico per il precariato, previsto dal maxi emendamento della legge finanziaria in discussione.
Come RdB/CUB crediamo molto in questa legge per cui chiediamo l’impegno di tutti i partiti, non solo quelli della coalizione dell’attuale maggioranza, ma anche quelli dell’opposizione, perché questo progetto sia condiviso nel modo più ampio e trasversale possibile; noi dal canto nostro, vigileremo fino in fondo perché l’iter legislativo sia rapido e perché la nostra proposta diventi legge regionale nel più breve tempo possibile.
Lamezia Terme, 17 dicembre 2006