Paola e Cosenza : un unico hub innovativo, forte e dinamico
Paola e Cosenza nodi nevralgici della nuova strategia dei trasporti in Calabria
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A ben vedere le scelte fatte dalla Direzione Regionale Calabria, unitamente alle segreterie regionali di categoria FILT FIT UILT UGL, ci sarebbe da chiedersi se questi signori hanno letto il contratto di programma 2015 presentato dal Gruppo FSI. Forse lo conoscono, ma lo avranno classificato come un semplice esercizio di linguistica non avendo ben compreso che in esso si tracciavano le nuove strategie aziendali proiettate verso un innovativo e più complesso sistema dei trasporti. Eppure nel Contratto di Programma 2015 si parla chiaramente degli interventi di potenziamento dei nodi ferroviari nelle aree urbane come di qualcosa di fondamentale ed ineludibile.
Solo la USB sembra prenderne atto e condividerne appieno lo spirito della formulazione, ovvero che: solo dall’efficienza dei nodi dipende la fluidità del traffico ferroviario nel suo complesso, così come la possibilità di ridisegnare il sistema della mobilità urbana, oggi sempre più congestionata dal trasporto privato.
E’ in questo contesto, di particolare rilevanza, che le stazioni assumono la loro funzione socio-economica, con la presenza di servizi commerciali e culturali che contribuiscono alla riqualificazione urbana, espandendo il loro ruolo.
E’ dal contratto di programma 2015, che viene fuori la reale vocazione dell’impianto di Paola che deve essere pensato come un hub della mobilità urbana, intendendo con questa espressione un’operatività di uno o più sistemi di trasporto che concentra in una unica stazione (hub) una serie di collegamenti provenienti da altre stazioni, le quali risultano, pertanto, unite tra loro non in maniera diretta ma attraverso la stazione di riferimento, l’hub per l’appunto.
Una stazione dove aree di sosta dei taxi, terminal bus, servizi di car sharing , e-car rent; e di bike sharing, supportano e danno forza ad una accessibilità integrata alla rete metropolitana che si sviluppa sempre più verso le aree interne. L’hub di Paola permetterebbe infatti l’interconnessione fra i diversi servizi di trasporto, generati lungo la direttrice trasversale, integrandoli con i servizi commerciali, culturali e sociali, divenendo così un elemento caratterizzante l’immagine di una città e della relativa area metropolitana. Una interconnessione di reti integrate e coerenti, progettate e realizzate attraverso una attenta pianificazione del territorio, in un’ottica di convergenza tra le politiche regionali e nazionali, sfruttando le leve dell’innovazione tecnologica, garantendo la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Nel settore dei trasporti, l’integrazione e l’intermodalità rappresentano infatti i concetti chiave per un reale sviluppo.
La USB ritiene ancora, che l’impianto di Paola in quanto pensato come hub potrà fungere, nel nuovo piano dei trasporti, da possibile incubatore di un progetto innovativo quale può essere la Percezione dello Spazio Condiviso del viaggiatore nell’ambito regionale. Un progetto innovativo articolato sugli aspetti cognitivi incentrati sul “chi è”, “dove si trova”, “cosa chiede” e “quando si muove”. Attraverso la Percezione dello Spazio Condiviso, si è in grado di costruire tutta una rete di informazioni collaterali che consentono di meglio comprendere la dinamica del trasporto, e di scegliere quella strategia più opportuna, che non sarebbe stata presa in considerazione in un differente contesto o per mancanza di opportune informazioni derivanti dalla percezione condivisa.
Per la USB, il nodo strategico Paola, supportato dal complesso manutentivo già esistente ma dismesso di Cosenza, dai servizi di manovra e pulizia anche essi esistenti, è in grado di assecondare concretamente una innovativa idea imprenditoriale indirizzandola verso un mercato di nuovi potenziali stakeholder.
Un mercato di reale mobilità, oggi potenzialmente in crescita.
Ancorando la politica aziendale agli indirizzi dettati dalla nuova politica dei trasporti della Regione Calabria, si viene ad innescare, con l’hub di Paola, un meccanismo virtuoso che permette ad un’idea, di trasformarsi velocemente in impresa grazie all’immediata disponibilità di risorse umane di provata esperienza già presenti sul territorio Paolano e Cosentino. Un meccanismo che non solo genera lavoro, ma è capace di moltiplicare i posti di lavoro.
Questo presuppone, come naturale conseguenza, l’esistenza di una Dirigenza all’interno della Direzione Regionale Calabria, con rilevante competenza in materia di strategia aziendale, marketing e finanza, in grado di analizzare le idee, valutarne le possibilità economiche e finanziarie, quantificare e allocare le risorse necessarie, il tutto in una struttura snella e dinamica. In altre parole saper assecondare e sviluppare le politiche regionali sulla mobilità integrata in un confronto costante e dinamico.
Ma esiste tutto ciò?
Francamente riteniamo che non basta farsi pagare dalla Regione Calabria il debito pregresso per considerarsi nell’olimpo degli dei.
Lasciamo stare la coppa dei campioni, la champions league non sbronziamoci perché solo adesso, caduto ogni alibi, potremo vedemo e valutare quali sono le reali capacità gestionali di questa Dirigenza ivi comprese quelle dei supporters che hanno fino ad oggi sostenuto e sosterranno ancora, in maniera sempre più fallimentare, la Dirigenza stessa. Parliamo delle segreterie regionali di categoria FILT FIT UILT UGL.
Fin qui si è vista solo miopia e scarsa lungimiranza ma soprattutto poca dimestichezza con la politica dei trasporti. Una cultura dal vago sapore ingegneristico come lo è l’ingegneria dei processi gestionali, produttivi e manutentivi. Eppure questo titolo accademico, nella Direzione Regionale, non si è negato a nessuno è stato elargito senza parsimonia sia al primo come all’ultimo arrivato e, naturalmente, al di là della reale formazione e capacità.
Questi sono i risultati!
Non si possono spiegare diversamente le scelte assurde fatte, in questi ultimi anni, dalla Direzione Regionale Calabria che, sempre con l’avallo e la compiacenza delle segreterie regionali di categoria FILT FIT UILT UGL, con accordi di sotto banco e talvolta sotto dettatura, hanno smantellato prima e distrutto poi, l’intero sistema dei trasporti in Calabria. La Dirigenza parla di olimpo degli dei ?, noi parliamo di degrado e stato di abbandono dell’officina di Reggio Calabria. Parliamo della vergognosa dismissione dell’officina di Cosenza. Parliamo dell’enigmatico dilemma che attanaglia l’officina di Paola oggi chiusa domani aperta e poi nuovamente chiusa. Parliamo della pessima gestione del personale tutto, sia di ufficio che di esercizio. Parliamo dello smantellamento degli uffici del bordo e del macchina di Paola e Cosenza. Parliamo delle patacche professionali spacciate per luminari onniscienti e come tali insostituibili. Parliamo del materiale rotabile vetusto ma ancora in esercizio ogni oltre limite della umana comprensione. Parliamo delle decurtazioni delle composizioni, dei ritardi, delle soppressioni. Parliamo della formazione del personale di officina stanco oramai di sentir parlare solamente di porte, porte ed ancora porte. Parliamo di carenza di una reale formazione per il personale di officina, tale da consentirgli di operare compiutamente sulle macchine Alstom. Parliamo di logiche di valutazione del personale, per le quali basta saper tirare una linea per rivendicare professionalità e ricevere in cambio prebende elargite con semplici accordi sindacali, anche retroattivi, se del caso. Parliamo di curricula che si riempiono come il cadere delle foglie in autunno. Parliamo del personale di officina con esperienza e professionalità lasciato infiacchirsi senza che alcuno se ne preoccupi. Parliamo di programmazione. Parliamo di parenti, amici e compari. Parliamo di personale lasciato languire inoperoso in attesa di una improbabile auto estinzione. Parliamo di professionalità ultradecennali dismesse ed abbandonate nell’oblio totale. Parliamo di negazione del giusto diritto e merito. Di cosa volete parlare? da dove volete iniziare?.
Forse alla Dirigenza oggi serve uno psicologo. Di certo si è attorniata di abili Counsellors, e visto che questa figura per la legge italiana ancora non esiste, ecco che le segreterie regionali di categoria FILT FIT UILT UGL hanno ritenuto di ricoprire egregiamente questo ruolo.
Ma guardateli bene questi Counsellors della Dirigenza.
Strascicanti nella loro andatura, con le loro borse stracolme di carte, grassi o magri, tarchiati o smilzi, barbuti o lisciati avanzano, portando con sé il peso dell’immenso sapere e della incommensurabile conoscenza che solo a loro Iddio ha donato. Applicano nella comunicazione le strategie linguistico retoriche messe in atto dai creativi nella codificazione dei messaggi pubblicitari rivolti principalmente ad una platea infantile, per ottenere il coinvolgimento del destinatario, influenzarne gli atteggiamenti e plasmarne la mente. Vi siete resi conto che non dicono mai nulla di concreto?. Guardateli attentamente quando Vi parlano. Testa ciondolante, sguardo sperduto nell’orizzonte infinito, parole buttate al vento. La classica espressione dove l'arte visiva viene fruita in termini di conoscenza ma che ben si riassume nel dialettale pensiero: “ unni cogghiu cogghiu “.
Male per loro purtroppo perché il sapere non si compra, non si vende, non si tocca, ma si conosce e solo se lo si conosce, si interagisce con esso.
Pur avendo dovuto denunciare tutto ciò, in virtù del ruolo sociale ricoperto, non si può non prendere atto della capacità della USB di essere propositiva rispetto alle problematiche che ci troviamo davanti ed alle sfide che presto ci troveremo ad affrontare. Il mercato non aspetta e gli stakeolders bussano di continuo alla porta.
Questa è la USB, un sindacato capace, che prima ancora di avanzare richieste personali e personalistiche, è capace di formulare proposte in grado di genere nuove spinte sociali creare nuovi posti di lavoro, nuove professionalità e nuove prospettive di sviluppo.
Paola e Cosenza nodi nevralgici della nuova strategia dei trasporti in Calabria
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Oramai le Ferrovie dello Stato stanno sempre più abbandonando il territorio della Regione.
Interi siti produttivi che un tempo garantivano lavoro e crescita sociale attraverso il contributo di centinaia di lavoratori, oggi sono stati smantellati o trasferiti altrove. Un “altrove” che per la Calabria vuol dire: trasferiti a Reggio Calabria.
Fatto questo gravissimo che oltre ad essere oltraggioso per la dignità ed i diritti dei lavoratori, costituisce un chiaro esempio del peggiore e collaudato stile italiano: confondi, truffa, piangi, arraffa e incassa, e tutto questo nella gestione di un patrimonio di interesse nazionale sociale: il lavoratore.
Fautori e complici di queste scelte scellerate sono stati certamente i sindacati calabresi di CGIL CISL UIL e UGL che con il loro consenso hanno permesso tutto ciò avvenisse .
Le segreterie regionali di categoria FILT FIT UILT UGL che tutto oramai fanno, tranne che salvaguardare i diritti dei lavoratori e del territorio, di fatto sono divenute esclusivamente le segreterie della città di Reggio Calabria.
In questo quadro desolante, la Provincia di Cosenza ne esce umiliata e mortificata avendo subito, per effetto di scelte dissennate, la spoliazione, con il trasferimento a Reggio Calabria di intere attività e con esse dei lavoratori.
Impianti come il viaggiante ed il macchina, i DCO, gli uffici di vari settori, sono stati tutti trasferiti a Reggio Calabria, non ultimo l’impianto cargo trasferito a S. Ferdinando.
Ora, ma in realtà è da molto che se ne parla, stanno provando a cancellare l’officina di Paola.
Cosa pensano di guadagnare ancora da tutto ciò?. Ma anche in questo caso possiamo rifarci a quella domanda retorica che sgombera la mente dalla confusione più fitta: “cui prodest”, “cui bono”?
Innanzitutto alla dirigenza della Direzione Regionale Calabria che avendo permesso tutto ciò dovrebbe essere cacciata per incompetenza anche perché in questo vicolo cieco ci si è infilata da sola, e poi, alle segreterie regionali della FILT, FIT, UILT, UGL .
Eppure non ci vuole molto a capire che dal punto di vista logistico e strategico, Reggio Calabria rappresenta solamente un nodo di interscambio e di interconnessione nella direttrice jonio - tirreno, mentre sarebbe auspicabile la nascita di un nuovo nodo a Paola in quanto baricentrico rispetto alla direttrice trasversale Puglia – Basilicata – Calabria – Campania.
Conseguentemente, gli impianti di Paola e Cosenza opereranno da catalizzatori di un vasto bacino di utenza che raggruppa ben quattro province, l’aeroporto di Lamezia TC.le, il complesso turistico della Sila e la riviera di Vibo.
Volete altro !
Solo una dirigenza miope ed ottusa non riesce a comprendere che si deve invertire il triste declino con il ritorno degli impianti (viaggiante e macchina) da tempo dismessi ed il potenziamento dell’officina di manutenzione.
Un polo strategico e due impianti con operatività sinergiche e non conflittuali ma con peculiarità ben distinte.
A fronte di queste nostre proposte concrete, cosa hanno fatto le segreterie regionali della FILT, FIT, UILT, UGL ? Hanno avuto, da ultimo e con la complicità della Direzione Regionale Calabria, il coraggio di svuotare l’impianto dei capitreno di Cosenza effettuando il trasferimento a Reggio Calabria di tutto il personale neo assunto e con poco più di 6 anni di servizio, compreso il segretario regionale della FILT CGIL Calabria.
Ma oltre al danno anche la beffa, infatti questi lavoratori, che fanno parte delle ultime assunzioni fatte da Trenitalia a Cosenza, con il loro trasferimento si sono portati a Reggio Calabria pure la produzione cioè il lavoro e questo per giustificarne il trasferimento. (scusate la banalità della domanda: ma se li avete assunti vuol dire che a Cosenza vi era carenza di personale e se vi era carenza di personale perché li avete trasferiti a Reggio Calabria e li avete adibiti ad altra attività? forse per ricreare un nuovo vuoto nel fabbisogno e ricominciare così un nuovo giro di giostra?).
Complimenti, veramente ben giocata! La vostra credibilità si intende.
Se la Regione Calabria, è stata definita, dal Direttore della Divisione Passeggeri Regionale, “virtuosa” solo per aver saldato il debito pregresso (a proposito: qualcuno ha certificato il debito o si è semplicemente pagato sulla parola? Quali verifiche sono state fatte?), ora ci aspettiamo che sia la Direzione Regionale Calabria a dimostrare di essere “ virtuosa” determinando un vistoso e non blando cambio di rotta.
La “virtuosa” Direzione Regionale Calabria potrebbe cominciare dalla richiesta dei capitreno dell’impianto di Cosenza? Questi hanno chiesto di creare un turno di lavoro a Paola, potenziando così l’impianto di Cosenza, senza ulteriori costi per la società ma con considerevole risparmio economico ed una maggiore produttività. Non ultimo un miglioramento della qualità di vita degli stessi.
Purtroppo esiste un problema: non si può fare.
Ma continuiamo con i “cui prodest!” I sindacati CGIL CISL UGL e UIL si sono da subito schierati su posizioni supine - fataliste. “Non c’è niente da fare”, “non ci rimane che accettare”, “salviamo il salvabile” “la società sta chiudendo e vuole mandare tutti a casa” e via così. Ma dietro a questo atteggiamento si possono leggere i peggiori e loschi episodi di connivenza fra azienda - Direzione Regionale Calabria e Risorse Umane – da una parte e strutture sindacali dall’altra.
Ci viene da chiedere: perché la proposta non è percorribile? Perché avete adottato e state perseguendo soluzioni illogiche e prive di fondamento nell’utilizzo del personale? Perché non ritenere ridicola la tele-gestione della manutenzione dei Minuetti dall’impianto di Paola? Perché dopo aver speso in questi ultimi anni, oltre 1 milione di euro per adeguare l’officina di Paola, oggi parlate ancora di chiusura? Perché continuate a dare prova di mancanza di una strategia societaria che sappia andare oltre il semplice incasso del corrispettivo contrattualizzato? Perché continuate ad accentrare tutta la manutenzione nell’officina di Reggio Calabria ampiamente sottodimensionata per le tipologie dei mezzi posti in manutenzione?
La risposta è semplice e Ve la diamo noi: Dove ci sono gli impianti c’è il lavoro e dove c’è il lavoro si possono fare promozioni, trasferimenti, individuare esuberi, incentivare gli esodi e non ultimo, gestire nuove assunzioni. In altre parole, impoverendo tutto il territorio tranne Reggio Calabria si potranno avere benefici diversamente insperati e sotto la supervisione dei sindacalisti di CGIL CISL UIL UGL. Sindacati che contano sempre meno sia per quel che riguarda le tematiche del lavoro sia per quel che attiene ai cosiddetti argomenti di rilevanza sociale. Un sindacato capace oramai di governare solamente quattro polli da cortile ma lontano mille miglia dalla capacità di proporre e sviluppare strategie economiche e societarie in grado di dare impulso a questa asfittica regione. Ecco perché si vergognano di state al tavolo con la USB.
Ma da oggi tutto è cambiato. Ogni scelta di Trenitalia - Direzione Regionale Calabria - , dovrà trovare riscontro all’interno del nuovo piano dei trasporti e su questo non faremo sconti a nessuno ma saremo pronti a denunciare alla magistratura ogni sperpero o abuso fatto e pagato dal contribuente Calabrese.