La Lotta Disperata dei Precari della Scuola
La libertà e i diritti che vengono a mancare
Siamo convinti come O.S. che l’attacco alla scuola pubblica sia un obiettivo della cultura della cancellazione dello Stato Sociale. E’ necessario rilanciare la difesa dei fondamenti della civiltà della solidarietà sociale, sanciti dalla Costituzione. Non si possono lasciare le politiche scolastiche in balia degli sponsor dei diplomifici privati, non si deve abbandonare la sanità pubblica ai meri calcoli dei contabili del Ministero delle Finanze, non è ammissibile affidare pensioni e liquidazioni dei lavoratori alle speculazioni dei faccendieri dei fondi pensione. Dobbiamo porre un argine alle politiche demagogiche di privatizzazione e distruzione del servizio pubblico. Per questo la Federazione Regionale RdB Calabria congiuntamente alla RdB Scuola Calabria, sta programmando una serie di iniziative, insieme a tutti i lavoratori sia Pubblici che Privati per la difesa dei finanziamenti e degli organici della scuola, l’assunzione dei precari, il rilancio della previdenza pubblica e contro lo scippo del TFR. e, per evidenziare il punto di non ritomo al quale è giunta la scuola pubblica italiana. La proposta di sussidiarietà sottintende la dismissione della scuola di tutti, e per tutti, la revoca della libertà d'insegnamento, licenziamenti, ulteriore precarizzazione e dequalificazione dell'istruzione, con regresso sociale e di competività nazionale. Per questo i docenti precari appartenenti alla RdB Scuola Calabria hanno ribadito il loro no sia al D. L. 112, sia al sistema di reclutamento dei docenti, introdotto dal ddl 953 (Aprea). Questo provvedimento, introdurrà clientelismo e nepotismo in sostituzione delle vigenti graduatorie, basate su titoli ed esperienze didattiche acquisite negli anni dagli attuali aventi diritto.
Finora i precari hanno accettato la distribuzione estiva del grano, così come i plebei dell’antica Roma, nella speranza che ogni anno fosse l’ultimo, ma ora hanno ben chiaro quanto questo grano sia amaro e pagato a caro prezzo e che l’assunzione è un loro diritto, acquisito in anni di prezioso servizio reso allo Stato. Il raggiungimento dell’obiettivo dell’assunzione deve passare necessariamente per la mobilitazione diretta dei lavoratori.
Pertanto si chiede il:
• Ritiro immediato del DDL Aprea presentato in data 12 maggio 2008
• Stabilizzazione di tutti i precari della scuola
• Forti aumenti generalizzati per salari e pensioni
• Introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi;
Difesa della pensione pubblica contro lo scippo del TFR
• Abolizione delle leggi Treu e Biagi
• Continuità del reddito
• Eliminazione della precarietà lavorativa e sociale, con forme di reddito legate al diritto alla casa, allo studio, alla sanità e alla formazione
• Rilancio del ruolo del contratto nazionale come strumento di redistribuzione del reddito
• Difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del diritto a prestazioni sanitarie degne di questo nome, del diritto alla casa e all’istruzione.