USB CALABRIA: EXCUSATIO NON PETITA, ACCUSATIO MANIFESTA NON ABBIAMO LA PRETESA DI RAPPRESENTARE IL MONDO…MA QUELLI CHE CI DELEGANO!!!
Vogliamo rassicurare i lavoratori del Call Center Abramo Customer Care S.p.a., di stare sereni e non preoccuparsi delle attività del sindacato, né tanto meno abbiamo mai pensato di rappresentare tutti, conosciamo bene le dinamiche di assunzione e le dinamiche che si determinano all’interno dei posti di lavoro, conosciamo i grandi Team Manager, i padroncini, i colletti bianchi ed i padroni soprattutto.
Permetteteci di rappresentare quei lavoratori che gravitano nella USB, e prospettano come sono stipati nei loculi di trasmissione e ricezione, di come avviene il ricambio dell’aria all’interno del posto di lavoro, di quanta luce si propaga, di come uno stabile sia stato trasformato in raduno e posto di lavoro per tanti lavoratori, e soprattutto di come tanti lavoratori dichiarano di aver perso anni di contribuzione previdenziale.
Prima di rispondere alle voci e alle azioni dei “leoni da tastiera” dell’Abramo Customer Care S.p.a. a tutti i lettori e all’intera cittadinanza di tutto il perimetro catanzarese e calabrese, teniamo a precisare che la USB in questi giorni si è riunita per decidere con gli organi competenti insieme a tutti i suoi delegati regionali e nazionali il da farsi, su questa vicenda del Call Center dell’Abramo Customer Care S.p.a. e come tutelare i lavoratori anche non iscritti.
Dalla riunione è emerso che: sicuramente “non” futili frasi da “cioccolatino” – ma una evidente paura dei lavoratori che pur accontentandosi di condizioni di lavoro disagiate e accordi a “PERDERE”, difendono i loro padroni a modo della sindrome di Stoccolma – come USB abbiamo ben presente cosa ci rappresentano e cosa denunciamo sindacalmente, senza la pretesa di rappresentare lo scibile umano, ci è chiara la situazione, e con quelle azioni di difesa del padrone, non fanno altro che legittimare quello che scrive ed afferma USB.
Questa sarà l’ultima volta che risponderemo a simili “testi arrangiati”, in quanto abbiamo altro a cui pensare e cioè la tutela ed il diritto di ogni singolo lavoratore – la stessa azienda pensa che può sostituire il dialogo con i soprusi?
Non concedendo lo spazio per parlare ai lavoratori? oppure pensano in concerto con i sindacatini giallini che cosi facendo di togliersi questo peso “VERITIERO” di USB?
Detto ciò la stessa USB della Calabria è venuta a conoscenza attraverso gli organi di stampa di Catanzaro e della Calabria, che pseudo lavoratori dell’Abramo Customer Care S.p.a di Catanzaro – organizzati in un’iniziativa “estemporanea” che ha tutto il sapore di un ordine “PADRONALE”.
Vogliamo in primis precisare che l’Unione Sindacale di Base Calabria e Nazionale tratta e risolve temi di interesse nazionale, regionale Statale e Privato, è l’unica organizzazione in piazza per contratti - Legge Fornero - Voucher e lavori CO-CO-CO - a termine ed ad intermittenza… …. Perciò ci sembra pretestuosa accusarla di “strumentalizzazioni” dei lavoratori di una piccola azienda di una piccola città.
Vorremmo chiedere in assemblea ai promotori di quest’azione: quale conquista avete portato ai lavoratori e cosa avete fatto per il bene dei lavoratori di codesto comparto? Nulla e vi rispondiamo con attestazione probante a tal fine, partendo appunto dal Contratto Call Center che incentiva il padrone e non il lavoratore –
Assumere nuovo personale con contratto secondo il JobsAct e licenziandolo subito dopo per poi assumere degli altri nuovi e così via – solo per prendere gli incentivi dello Stato.
Accusare l’USB Calabria di strumentalizzazione e non solo sembra un poco troppo, vogliamo ricordare a questi signori che dietro ad USB vi sono degli uomini e delle donne che lavorano per lo Stato e che hanno prestato “Giuramento” alla patria per la verità, la giustizia, la purezza e la correttezza. Ed è per questo che li chiamano esseri umani liberi, poiché sono quelli che queste “aziendette” – complice passivi anche i sindacati collaborativi, temono di più.
Rinnoviamo ancora che la stessa Unione Sindacale di Base è soprattutto per le minoranze e difende il banco degli “ultimi”, e non capiamo perché l’azienda sopra citata e gli pseudo lavoratori insistono che vogliono i nomi di chi ha spedito in anonimo a noi di USB le lettere, forse perché vorrebbero bastonarli o licenziarli? Di ciò siamo disponibili sia a riceverli che affrontarli in pubblica assemblea… A VOI LA PAROLA!
Gli stessi dicono che ci mettono la faccia, bene, ed i nomi e cognomi dove sono andati a finire? Poiché nelle sedi e a tutti gli organi competenti l’USB soprattutto alla Procura della Repubblica farà reperire tutta la documentazione probante a tal fine (registrazioni, foto, ecc…), mettendo nel calderone anche chi è stato complice di questo sistema (foglio firma fatto girare su tutti i social). Da domani tutti questi signori dovranno risponderne nelle sedi opportune della Politica e della Magistratura, in quanto le lotte si vincono nelle piazze e soprattutto con la verità e non con comunicazioni “utili” solo ed esclusivamente al padrone che gongola. Ma ricordando agli stessi padroni che quello che per loro è una punizione per noi è un premio e che continueremo a percorrere come sempre la strada della legalità e della giustizia perché USB non permetterà più che nessuno venga calpestato, poiché troppe persone ogni giorno sono impegnate nella lotta per la rivendicazione dei propri diritti, così che nessuno debba arrivare mai a gesti estremi (abbiamo molti esempi) o morire sul lavoro per la poca attenzione che viene data ai diritti del lavoratore. Non lottare significherebbe non dare importanza ad eventi drammatici e a segnali forti, che purtroppo vengono dati continuamente, da gente disperata e non tutelata.