LO SCANDALOSO COMPORTAMENTO DELLA REGIONE CALABRIA
COMUNICATO STAMPA
LO SCANDALOSO COMPORTAMENTO DELLA REGIONE
La Corte Costituzionale venerdì scorso ha accolto il ricorso promosso un anno fa dal Ministro Fitto e deliberato dal Governo Berlusconi, dichiarando l’illegittimità, per i lavoratori ex Lsu-Lpu della regione Calabria, del passaggio da 24 a 36 ore e delle progressioni di carriera.
Scandaloso e senza alcuna giustificazione, è stato il comportamento della Regione Calabria, che ha lasciato i lavoratori al loro destino, non presenziando all’udienza e non presentando nemmeno le controdeduzioni, malgrado tutti gli impegni assunti con i lavoratori e con la Federazione Regionale USB.
La vicenda risale a qualche anno fa, quando i lavoratori, che avevano un rapporto di lavoro precario (Lsu-Lpu) con la Regione Calabria, sono stati finalmente assunti a tempo indeterminato, ma con delle assurde clausole vessatorie: contratto a 24 ore, mobilitazione per tutti a Catanzaro e qualifica iniziale più bassa, benché fossero tutti laureati e diplomati, e benché come precari fossero tutti inquadrati con livello di funzionario. Successivamente, dopo grandi battaglie e lotte portate avanti assieme al nostro sindacato, il febbraio dello scorso anno i lavoratori hanno avuto il passaggio a 36 ore, l’accesso alle progressioni di carriere ed il decentramento anche in sedi periferiche, con una legge regionale, impugnata come detto, ad aprile del 2011 dal Ministro Fitto e dal Governo Berlusconi.
Il ricorso nato probabilmente come ripicca alle ultimissime decisioni assunte dalla precedente Giunta regionale prima delle elezioni, e la relativa sentenza negativa, hanno suscitato tra i lavoratori un sentimento di profonda rabbia verso la Regione Calabria, che continua a considerarli come lavoratori di serie B, se non addirittura di serie C, verso la classe dirigente colpevole di silenzio e verso i sindacati concertativi, emarginati dagli stessi lavoratori e che ora proveranno a presentarsi come salvatori della patria.
I lavoratori ex Lsu-Lpu non sono un surplus del quale l’Amministrazione può fare a meno, ma la loro professionalità e la loro esperienza acquisita in tanti anni di lavoro, li rende indispensabili non solo per mandare avanti gli uffici della regione, ma anche in azioni di salvaguardia e di tutela del territorio calabrese.
Ora, dopo la comprensibile rabbia per una sentenza che viene vissuta come profondamente ingiusta, la USB convocherà nei prossimi giorni una riunione urgente dei lavoratori per chiedere una mobilitazione, per decidere il da farsi e per indire lo stato di agitazione del personale.
Nel frattempo, invierà una lettera con richieste di incontro al Presidente Scopelliti, all’Assessore Tallini e al Presidente del Consiglio Talarico.
In allegato la richiesta di incontro al Prefetto, Al Presidente della Giunta, Al Presidente del Consiglio Regionale e all'assessore al Personale.