Inizia il secondo quadrimestre nella scuola calabrese, all’insegna del FAI DA TE.

Catanzaro -

 

 

https://scuola.usb.it/fileadmin/_processed_/7/4/csm_WhatsApp_Image_2021-02-09_at_19.59.51_4c64644b3e.jpegL’ordinanza n.4 del Presidente (facente funzioni) Nino Spirlì, solo pochi giorni fa, precisava che la ripresa delle attività in presenza «necessita di forte attenzione, prudenza e degli opportuni contingentamenti, nell’ottica delle indicazioni nazionali circa la riduzione della movimentazione delle persone e del divieto di assembramento».

 

 

L’ordinanza però dice tutto ed il contrario di tutto:

  • Sono limitate le attività in presenza al 50% della popolazione scolastica di ogni istituzione scolastica delle scuole superiori.
  • Si raccomanda la presenza in aula di massimo il 50% del numero degli alunni per classe; (si tratta quindi del 50% della popolazione scolastica globalmente intesa oppure del 50% degli alunni che compongono le singole classi… la questione è lasciata alla libera interpretazione delle scuole).
  • Si raccomanda di garantire e rendere pienamente fruibile la didattica integrata on line, in modalità sincrona per la restante parte degli studenti non presenti in aula.
  • Si raccomanda di favorire la didattica digitale integrata per tutti gli studenti qualora le famiglie ne facciano esplicita richiesta, anche alternativa al differenziamento degli orari di ingresso/uscita.

Non ci si rende conto dell’impossibilità per l’insegnante di classe, di guidare “in contemporanea” gli alunni in presenza e gli alunni in DAD? Nessuna preoccupazione per l’apprendimento degli alunni: l’unico bisogno da soddisfare e quello di permettere alle famiglie di parcheggiare i propri figli perché possano prestare le loro attività lavorative!

Lo stesso insegnante, dopo aver “attuato” quanto sopra - orario giornaliero di servizio - deve ancora essere disponibile - orario eccedente l’orario d’obbligo! - per garantire la DDI agli alunni le cui famiglie abbiano fatto richiesta in questo senso.

A ciò si aggiungono le difficoltà derivanti da connessioni internet non sempre adeguate che rendono quasi impossibile fare lezione.

Quanto sopra non tiene conto dell’aggravio di lavoro per il personale (che paradossalmente, secondo le ultime dichiarazioni del governo, sarebbe invece manchevole!).

Molte responsabilità ricadono sui Dirigenti Scolastici, a questo punto lasciati soli a fronteggiare la situazione. In tutto, chi ha le responsabilità decisionali, non tiene conto di quanto la didattica ne venga a perdere e del danno che subiscono gli alunni…

I quattro punti elencati fanno pensare che chi dirige la regione Calabria e l’Assessore all’istruzione possiedano i dati relativi agli organici del personale, all’edilizia scolastica alla rete dei trasporti pubblici e privati operanti in Calabria.

Le misure proposte però rappresentano un modo di affrontare questa grave pandemia con una mentalità rivolta a "tamponare" l’emergenza e non rivolta a cercare soluzioni che guardino al medio e lungo termine, che puntino cioè a risolvere  aspetti problematici relativi agli edifici scolastici che non rispettano le norme di sicurezza previste dalle norme vigenti e al sistema di  trasporto pubblico (che dovrebbe risultare efficiente in tutte le realtà scolastiche, nel rispetto degli indirizzi del dimensionamento scolastico, in vista di una maggiore pluralità dell’offerta formativa sul territorio).

Un problema importante è rappresentato dalle mascherine fornite dalle scuole al personale: troppo spesso si tratta di mascherine del tutto inadeguate. È necessario che siano fornite mascherine ffp2 a cinque strati dotate delle opportune certificazioni CE.

Tra queste mascherine chirurgiche, per quelle fornite dall’azienda produttrice FCA (già FIAT) dopo aver le  sottoposto al analisi presso enti accreditati risulta che non soddisfano i criteri pervisti dalla norma tanto che USB, Rete Iside, e OSA hanno dato mandato ai propri legali di rivolgersi con urgenza alle autorità giudiziarie competenti

L’USB Scuola Calabria presenterà, come nel resto d’Italia, un esposto alle Procure, ai Prefetti, alle ASL competenti con cui chiede che siano ritirate e sostituite le MASCHERINE DIFETTOSE con chirurgiche che rispettino i requisiti di legge, o, ancor meglio, con mascherine FFP2, adatte al contesto promiscuo che caratterizza il contesto scolastico.

I Dirigenti Scolastici rischieranno di pagare individualmente in caso di danni subiti dal personale scolastico. Tutta la responsabilità inerente questa situazione è scaricata sulle loro stalle con pochissimi mezzi per potervi far fronte.

A distanza di pochi giorni dall’ordinanza che, come detto sopra, sembra non avere semplificato la situazione, è arrivato l’annuncio della prossima chiusura delle scuole del presidente Spirlì per via dei vaccini.

Non è chiaro però quale sia precisamente la situazione che si prospetta: quale necessità vi è di chiudere le scuole per 2 o 3 settimane? Questa situazione altalenante, al netto del fatto che al momento non vi è aumento dei contagi in Calabria, non risulta destabilizzante per il personale scolastico e soprattutto per gli studenti?

Non riusciamo a trovare senso a questa decisione, Presidente quali obiettivi intende raggiungere?

Per chiudere il quadro si aggiunge esternato l’intenzione del Presidente del Consiglio di prolungare l’anno scolastico fino almeno alla fine di giugno per “recuperare quanto perso”.

Come nel resto d’Italia i lavoratori calabresi non ci stanno: .

 I docenti in DaD hanno lavorato pur essendo contagiati, se asintomatici, perché non in presenza. Sono state svolte lezioni, sono state effettuate valutazioni, sono stati convocati organi collegiali in quantità sproporzionata,

In moltissime scuole i docenti hanno superato abbondantemente le ore previste da CCNL per Collegi, programmazioni, incontri scuola famiglia nel solo mese di settembre, ed ora si sta continuando su questa strada pensando di pretendere prestazioni lavorative eccedenti l’orario d’obbligo gratuitamente e comunque non volendole retribuire secondo CCNL. Addirittura qualche scuola ha contrattato di retribuirle con la voce valorizzazione del merito del personale circa 100€ forffettarie pro capite  e non come previsto con tariffe orarie previste dal CCNL (€ 17,50 ora)

Non è stato rispettato il diritto alla disconnessione causando anche gravi conseguenze sulla salute delle lavoratrici e dei lavoratori.

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In Calabria, come nel resto d’Italia, USB Scuola lancia una motivata petizione on-line contro il prolungamento dell’anno scolastico.   http://chng.it/SpFyKncnWr

Il presidente del Consiglio ed il Presidente facente funzioni affrontino seriamente, ognuno per le proprie competenze problemi della scuola che ormai sono visibili a tutti, affinché vengano recuperati i diritti dei lavoratori alla scuola:

  1. Il diritto a scuole agibili e sicure
  2. Il diritto alla stabilizzazione immediata dei precari con 3 anni di servizio attraverso una procedura per titoli e servizi
  3. Il diritto ad un sistema integrato scuola-sanità-trasporti che garantisca in emergenza covid (e oltre l’emergenza) la massima sicurezza dentro e fuori dalle scuole.


Recuperiamo il diritto costituzionale allo Stato Sociale che mette al centro la Scuola e l’istruzione dei cittadini.
 

 

23/02/2021                                                                                        USB PI Scuola Calabria

                                                                                                              Rocco Coluccio