ELEZIONI: TUTTI AL CAPEZZALE DEGLI LSU-PU
Partiti e sindacati, fingono di scoprire la questione degli Lsu-Lpu della Calabria e, come si dice in questi casi, "fanno ammuina", senza avere realmente a cuore la loro situazione, causata anche dalla loro complicità.
Capiamo che ci sia la necessità, quasi la disperata esigenza, dopo diciassette anni di tribolazioni e speranze frustrate, di credere a tutti, pur di continuare a sperare.
Ci rendiamo conto di questo, però, malgrado tutto, facciamo davvero molta fatica a capire come ci si possa aspettare qualcosa di buono da chi per tutti questi diciassette anni vi ha ingannato, sfruttato, illusi e presi in giro, anche perché questa nuova solidarietà e questo appoggio alle vostre rivendicazioni, arrivano casualmente proprio in prossimità delle elezioni regionali.
Questo discorso non vale solo per i partiti che oggi scendono al vostro fianco, ma valgono anche per questi pseudo-sindacati, anch’essi causa della vostra condizione, ma che ora, stritolati dalla scoperta della loro inutilità, provano a ricrearsi una verginità, affacciandosi ai vostri problemi dopo essersene altamente fregati per anni ed anni.
Che sia una ennesima presa in giro, lo dimostra il tentativo (vano), di emarginare l’unico sindacato che da anni è schierato al vostro fianco, il nostro, la USB.
Ecco allora che stanno provando ad escludere dal tavolo tecnico nazionale, DA NOI RICHIESTO E DA NOI OTTENUTO, proprio la USB, poiché sanno perfettamente che per continuare a prendere in giro i lavoratori è bene che non ci siano testimoni scomodi.
Ovviamente abbiamo immediatamente scritto al sottosegretario Del Rio per essere convocati e la USB sarà al tavolo in un modo o nell’altro.
Quello che ci auguriamo, è che ognuno di voi comprenda che non saranno soggetti esterni, né partiti, né sindacati, che potranno cambiare le cose: nessuno ci regalerà mai niente, i diritti vanno conquistati e per farlo occorre lottare sempre in prima persona, mai delegando ad altri.
Il sindacato, quello vero, che ha come unico interesse la difesa dei diritti dei lavoratori, come fa la USB, e non la difesa dei propri privilegi, è solo uno strumento in mano ai lavoratori, i quali, però, devono smettere di delegare ad altri, ma devono pensare seriamente di lottare in prima persona, solo così potrete e potremo avere i risultati sperati.
Chiediamo, quindi, ai lavoratori di aprire gli occhi e di non foderarli di una speranza che non darà risultati.