USB PI CALABRIA: LA SCUOLA CALABRESE E LE SUE PROBLEMATICHE.
L’esecutivo Regionale dell’USB PI Calabria ha affrontato il tema della scuola calabrese e delle sue problematicità. Alla riunione ha partecipato una rappresentanza del personale ATA appena internalizzato.
Sono stati individuati, in via prioritaria, le seguenti priorità:
- Diffondere le scuole a TP su tutto il territorio regionale, ponendo particolare attenzione alle scuole collocate nelle “aree a rischio”e nei comuni sciolti per mafia;
- Decentrare l’offerta formativa in modo omogeneo sul territorio e, laddove problematiche geografiche o di trasporto non lo consentano, istituire convitti annessi alle scuole per permettere a tutti pari opportunità di scelta formativa; E’ discriminatorio che gli alunni di alcuni paesi calabresi per poter frequentare la scuola che scelgono devono percorre oltre 100 Km A e R e non disporre di trasporti pomeridiani per rientrare dopo la chiusura delle attività curriculari ed extracurriculari: NON viene data loro la stessa opportunità formativa rispetto a chi queste problematiche non li vive!
- La Giunta regionale, tenuto conto delle distanze intercorrenti tra paese di residenza/domicilio degli alunni ed il comune di ubicazione della scuola frequentata, molto spesso distante circa 50Km, deve programmare, a partire dal mese di settembre un sistema di trasporti, integrato tra pubblico e privato, che consenta lo spostamento intercomunale degli alunni delle scuole Secondarie Superiori in situazione di sicurezza sanitaria (distanziamento Covid19).
- Individuare soluzioni per garantire pari diritto allo studio agli studenti dei comuni montani in determinate situazioni di disagio, relativamente alle scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado, utilizzando anche fondi di dotazione della legge di tutela della montagna in quanto la presenza della scuola nei piccoli centri montani potrebbe contribuire a impedirne lo spopolamento. Non sottovalutare la possibilità di reperire altri fondi regionali,da quelli finalizzati all’attuazione delle fattorie didattiche e del turismo scolastico.
- I comuni devono fin da ora programmare il trasposto degli alunni delle Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado di loro competenza garantendo la sicurezza degli autisti, accompagnatori ed alunni trasportati rispetto ai rischi del Covid19.
Il Covid-19 fa esplodere la fragilità dell’edilizia scolastica, che necessita di interventi strutturali, per garantire la salute e la sicurezza agli studenti ed ai lavoratori.
L’USB PI Calabria chiede:
Alla Giunta regionale:
- di voler disporre i necessari investimenti per mettere in sicurezza le scuole calabresi e nello stesso tempo dare impulso alla crescita economica della regione ormai stremata anche a causa del Covid19
Ai Dirigenti scolastici:
- Di verificare, all’atto della richiesta di formazione delle classi, il rispetto delle norme che stabiliscono il rapporto alunno /mq aula, elemento indispensabile a garantire la salute e la sicurezza nella scuola, nonché evitare la formazione di “classi pollaio”
- Di documentare questa situazione nel DVR della scuola riferita ad ogni singolo locale destinato a classe, in modo da porre l’USR e gli Ambiti provinciali nella condizione di consapevolezza all’atto dell’approvazione delle classi da autorizzare.
Quest’operazione solleverebbe dall’assunzione di responsabilità sia i Dirigenti Scolastici sia i docenti sui quali ricadrebbe la responsabilità finale qualora non comunicassero per iscritto al Dirigente che sono costretti a svolgere il loro compito in un’aula non rispettosa delle norme di sicurezza prevista dalle norme vigenti.
La sicurezza alla salute dei lavoratori della scuola e degli alunni va garantita tuti i giorni dell’anno scolastico e non soltanto in occasione delle pandemie.
In questo contesto chiediamo al Governo Nazionale, per rendere la scuola calabrese e nazionale all’altezza del compito istituzionale assegnatole, di incrementare l’organico del personale docente ed ATA, di trasformare l’organico di fatto in organico di diritto abolendo la piaga del precariato scolastico, favorendo stabilità e continuità educativa degli alunni.
L’Esecutivo USB PI regionale calabrese colloca all’interno di questo quadro anche la lotta dei lavoratori internalizzati ATA part-time per il raggiungimento del full-time.
Ormai è chiaro a tutti che non basta né la mobilità straordinaria a rivolvere il problema né la ricollocazione attraverso i posti resi liberi dal pensionamento dei lavoratori del bacino; si arriverebbe alla pensione in questo stato.
Altre dovevano essere le modalità assunzionali!
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione nella sua valutazione sullo schema di decreto interministeriale volto a definire modalità e termini di partecipazione alla procedura per l'assunzione nel ruolo di collaboratori scolastici del personale dipendente dalle imprese di pulizia dell'art. 1, comma 760, L. n. 145/2018, nel parere approvato nella seduta plenaria n. 31 del 13/11/2019 ha detto espressamente che:
” le modalità di assunzione… non garantiscono equità e giustizia” ed ha indicato le modalità alternative di assunzione. “Questo onde evitare che vi sia del personale che vada incontro ad una riduzione di stipendio passando dal rapporto di lavoro a tempo pieno a quello parziale”.
Sono necessarie risorse nuove certe e durature per ridare stabilità economica a questi lavoratori, per trovare una soluzione ai lavoratori in esubero della provincia di Catanzaro che hanno perso il lavoro e, conseguentemente, il salario.
Si potrebbe partire dall’investimento nella scuola di tutti i risparmi derivanti dall’internalizzazione di questo personale e di quelle finalizzate al decoro delle scuole belle.
Lo Stato ha corrisposto alle cooperative 2.000 € mensili per ogni lavoratore full-time impiegato mentre una unità di personale interno costava l’Amministrazione circa 1.500 € lordo stato.
Bene ha fatto l’USB Scuola Nazionale quando ha formulato al MIUR la proposta di riconoscere il diritto al completamento orario ai lavoratori costretti ad un contratto part time e ha chiesto che nella circolare annuale sulle supplenze venga stabilita una priorità di questo personale sugli incarichi e sulle supplenze annuali, brevi e saltuarie, al fine di arrivare al completamento orario cosi come viene riconosciuto per il personale ATA precario costretto a scegliere un contrato part time per mancanza di posti full time al momento della scelta.
Questa proposta viene incontro non solo alla questione del reddito, ma rappresenta una soluzione stabile che restituisce dignità a tutti i lavoratori ATA internalizzati, GARANTENDO EQUITA’ E GIUSTIZIA ,in attesa che si arrivi alla trasformazione definitiva dei contratti part time in contratti full time.
p/Federazione USB P.I. Calabria
f.to Rocco Coluccio