CROTONE: IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA COME PONZIO PILATO
I lavoratori edlla Gestione Servizi di Crotone sempre più abbandonati
Dall’ambiente politico della Provincia di Crotone, giunge notizia che il Presidente Parrilla viene spesso etichettato come “Ponzio” per la straordinaria capacità di farsi scivolare addosso ogni problema e/o decisione da assumere.
Ebbene a nostro avviso, per quanto concerne i lavoratori della Gestione Servizi, l’appellativo ci sembra più che calzante.
Così la solenne promessa fatta in data 19 luglio nell’incontro tenutosi in provincia “non attenderò oltre la fine del mese”, sembra appartenere al passato e fatte per placare gli animi, anche perché intanto di mesi ne sono già passati due, senza che all’orizzonte si intraveda alcuna soluzione.
Ma l’immobilismo del presidente sembra limitarsi solo agli atti che riguardano i lavoratori ed i servizi essenziali, perché in realtà in questo periodo ha affidato all’esterno un servizio di segnaletica O/V, per un importo di 25.0000,00 euro in zona Mesoraca e poi, sempre a Mesoraca, ha elargito i fondi per la sistemazione di un campo di calcio per 90.000,00 euro: è assolutamente casuale, ovvio, che il Vice Presidente sia, guarda caso, di Mesoraca!
Adesso, ultima trovata è quella di disporre per decreto che le pulizie dell’ente vengano affidate ad una ditta privata.
E la Gestione Servizi!? E i lavoratori che disperati non sanno più come andare avanti?
Beh, in fondo hanno solo da avere gli stipendi per 18 mensilità arretrate, possono ancora aspettare e chissà che arrivati a venti non arrivi lo “special”!
In questi giorni, poi, prendono sempre più corpo le voci che vorrebbero che i 500 mila euro che il Presidente ha assicurato serviranno per i lavoratori, sembrano in procinto di essere utilizzati per altri appalti da dare ai privati.
Non sappiamo se questa notizia risponda al vero, ma lo fosse, la cosa andrebbe ben oltre lo scandalo.
Caro Presidente Parrilla, scenda da suo trono dal quale guarda le cose con distacco ed affronti da amministratore serio la questione che vede 63 lavoratori, 63 famiglie senza prospettive e che, grazie alle sue mancate scelte, sono davvero alla disperazione e pronti a anche a gesti inconsulti e clamorosi.
Noi, in attesa e nella speranza che ciò avvenga, intanto aspettiamo fiduciosi che la denuncia depositata presso la Procura della Repubblica di Catanzaro faccia il suo corso.