Cosenza, dopo gli attacchi della Questura offensiva mediatica contro i militanti USB: le lotte per il lavoro non si possono screditare
USB esprime completa solidarietà alle compagne ed ai compagni di Cosenza, la cui attività sindacale è di nuovo sotto attacco. Questa volta si tenta di screditare attraverso alcuni media locali le lotte contro i licenziamenti nelle cliniche San Bartolo-Misasi, del gruppo iGreco, che hanno portato i nostri militanti ad occupare recentemente il tetto della struttura cosentina.
Gli attacchi contro i militanti USB a Cosenza si sono tristemente intensificati nell’ultimo periodo, in particolare da parte della Questura e della Digos, che dopo aver sottoposto tre attivisti della Federazione del Sociale USB a misure di sorveglianza speciale hanno anche comminato una raffica di multe per mancato rispetto del distanziamento ai partecipanti a un presidio indetto dall’Unione Sindacale di Base.
Stavolta, tramite un comunicato firmato da fantomatici “lavoratori della San Bartolo-Misasi”, il tentativo è quello di gettare fango sulla giusta lotta in difesa del lavoro: si accusa il nostro delegato Ferdinando Gentile di utilizzare la sigla sindacale per il proprio tornaconto personale, si fa appello al procuratore, a Digos, polizia e carabinieri, e si ringrazia ostentatamente la famiglia Greco, proprietaria della clinica, come fossero benefattori disinteressati, implorandoli di non fare altri licenziamenti.
Riteniamo gravissime le accuse rivolte al nostro compagno Gentile, cui rinnoviamo la nostra solidarietà. Si vuole palesemente ribaltare la realtà trasformando i carnefici in vittime, rispediamo al mittente accuse gratuite e volte a gettare discredito sulle lotte di USB.
Unione Sindacale di Base