Catanzaro, S. ANNA HOSPITAL: dopo il rigetto del ricorso al TAR, quali misteri si celano ancora per la riapertura?
In una stagione politica in cui si leggono notizie non sempre confortanti sul destino di Catanzaro, specie nel delicato settore sanitario, la città capoluogo ha salutato con favore l’acquisizione da parte del centro clinico Ortensia dell’importante presidio sanitario del Sant’Anna.
In tale contesto la riapertura della struttura, che è stata per anni un punto di riferimento di migliaia di cittadini anche di fuori regione, è certamente una buona notizia.
Come si sa, il Sant’Anna era diventato negli anni passati l’approdo privilegiato di molti pazienti cardiologici che trovavano risposte adeguate ai loro problemi, non lo diciamo noi ma gli atti di stima dei cittadini che ogni giorno alla USB chiede notizie sulla riapertura.
Due altri eventi positivi sono legati a tale acquisizione: - il primo consiste nel ritorno di cardiochirurghi di alta fama, profondamente legati per la loro riconosciuta professionalità al Sant’Anna sin dalle origini; - il secondo evento che offriamo all’attenzione dell’opinione pubblica, è che finalmente si intravede la possibilità di ricollocare al loro posto i tanti lavoratori, dal personale medico, paramedico ed amministrativo, che hanno contribuito a rendere una eccellenza l’Hospital S. Anna.
Però le buone notizie si fermano qui! infatti ci chiediamo se la riapertura di questa importante struttura sanitaria, cosi specializzata, possa compensare l’evidente decadimento della sanità pubblica nel territorio con i Lea largamente sotto soglia.
Per ora registriamo una crescente migrazione sanitaria che arricchisce le regioni del nord, e liste di attesa da paura per chi deve essere immediatamente curato!
E’ noto a tutti che i cittadini di questa provincia fanno fatica ad essere curati non solo per le interminabili liste d’attesa che si registrano con le piattaforme; per non dire dei carrozzoni come “”azienda zero”” utili solo per collocare manager amici!
In passato infatti certi comparti dell’ospedale Pugliese-Ciaccio e della stessa Università, che costituivano, per la presenza di molti professionisti di qualità, un vanto per l’intera regione, appaiono oggi in buona parte molto indeboliti, come la facoltà di medicina, talvolta inesistenti
La tendenza prevalente è quella dell’abbandono della città capoluogo, vedi da ultimo la recente partenza del professore Indolfi, cardiologo di fama!
Siamo lieti dunque dell’intervento del gruppo che si è aggiudicato l’acquisizione del S.ANNA HOSPITAL al quale sin da subito offriamo la nostra disponibilità a sederci intorno ad un tavolo di confronto, al fine di restituire nuova linfa ad una struttura sanitaria tanto delicata, nella speranza che possa rappresentare uno stimolo per tonificare l’intero settore