Bontà loro.......segue questionario
Apprendiamo da un dettagliato comunicato della triplice sindacale confederale calabrese che a seguito di una loro specifica richiesta si è svolta una video conferenza con la Direzione Regionale INPS “al fine di condividere informazioni e azioni utili a pianificare procedimenti e misure di prevenzione in vista dell’imminente fase 2.... nel pieno rispetto dei principi sanciti nell’importante Protocollo di Intesa, sottoscritto il 3 aprile u.s., dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e CGIL, CISL e UIL”. Ora, che CGIL CISL e UIL tentino pervicacemente di ridurre a “cosa loro” qualsivoglia discussione riguardante il mondo del lavoro è cosa penosamente e, purtroppo, drammaticamente risaputa da tutti, visti anche i brillanti risultati ottenuti quanto a riduzione dei diritti dei lavoratori. Ma che, sulla base di un protocollo concordato in esclusiva con l’ennesimo ministro compiacente di turno, si tenti localmente di stravolgere la normativa nazionale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro è così patetico che siamo sicuri non fosse nemmeno nelle intenzioni di chi quel protocollo lo ha siglato. Sarebbe quindi da ascrivere all’esclusivacapacità e intraprendenza dei delegati CGIL CISL e UIL calabresi quel passaggio cruciale in cui la competenza, e soprattutto la responsabilità legale dell’adozione delle misure di prevenzione del rischio sui luoghi di lavoro, passerebbe in INPS dal direttore di Sede Provinciale, al direttore regionale, responsabile invece di locali e dipendenti esclusivamente della sede Regionale. Sarebbe infatti grazie alla “valida iniziativa” del Direttore Regionale “di estendere la partecipazione ai direttori delle sedi provinciali, ai medici competenti ed ai responsabili del servizio di prevenzione e protezione di tutta la regione” (dimenticando, ops!, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza...) se gli esclusivi protagonisti della sicurezza, citati invece dallanorma, sono stati convocati.Vogliamo quindi rassicurare i Direttori Provinciali calabresi: l’USB continuerà a considerarli unici responsabili delle disposizioni che in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro, per rischio COVID e non, ciascuno di loro vorrà o dovrà adottare, invitando quindi a provvedere con la massima celerità all’adeguamento del Piano di Prevenzione dei rischi e a sottoporlo a chi di competenza prima della ripresa delle attività nelle rispettive Sedi. “La proficuità dello scambio di idee” durante questa video conferenza è stata tale che subito a seguire la Direzione Regionale ha partorito un originalissimo, anche questo, “questionario raccolta informazioni”, la cui esplicita duplice natura suscita però già la prima perplessità: Questionario o raccolta informazioni? Un questionario sarebbe anonimo, la raccolta di disponibilità invece andrebbe fatta quando le condizioni in cui si andrebbe ad operare siano perfettamente chiare. Per questo, prima della compilazione, considerata la criticità del momento, ci sembra doveroso affrontare la questione con tutto il personale. A nostro avviso, la Direzione Regionale, prima dell'invio del questionariodovrebbe informare tutto il personale sulle modalità di riapertura delle Sedi con particolare riferimento all'articolazione dell'orario di lavoro,alla disponibilità dei dispositivi di sicurezza non appena si metterà piede in sede, alla pulizia ed alla calendarizzazione della sanificazione degli ambienti, al funzionamento degli impianti di climatizzazione, ed all'accesso al pubblico, con particolare riferimento alle Sedi nelle quali, oltre agli uffici amministrativi,è ubicato anche il centro medico legale che, notoriamente, rappresenta un ambiente maggiormente a rischio.Senza queste informazioni, qualsiasi sondaggio non fornirebbe la percentuale reale dei soggetti disposti a rientrare in Sede.Ci sia consentita una considerazione che vuole essere anche un suggerimento per il futuro e cioè che, al di là della riapertura delle Sedi, seppure al momento su base volontaria, sarebbe utilissimo potenziare le dotazioni informatiche individuali con apparecchiature non personali, ma dell'Istituto garantendo, così, lo svolgimento dell'attività lavorativa in smart-working in maniera più efficace ed efficiente, superando le difficoltà finora riscontrate e consentendoci di essere preparati ad eventuali, future urgenze.
Reggio Calabria, 27/04/2020
Coordinamento USB Pubblico Impiego INPS Calabria