USB FdS, manifestazione tirocinanti il 23 settembre a Catanzaro all’arrivo del Ministro Piantedosi
La legge di Bilancio 2025 del governo Meloni come una clava vuole lasciare i contratti pubblici senza risorse questo, in Calabria deluderà il precariato sia nella sanità che negli enti locali. Principalmente i tirocinanti di inclusione sociale che da schiavi in nero per conto dello Stato, tanto illusi dalla “proroga tecnica” dovranno fare i conti con l’austerità che preferirà, invece, il lavoro privato con i suoi padroni.
Se i contratti pubblici saranno senza risorse figuriamoci che fine faranno gli emendamenti che chiedono contrattualizzazione e stabilizzazione dopo oltre dieci anni di obblio che i tirocinanti calabresi subiscono.
Si parla di assunzioni e calo della disoccupazione ma è un enorme bluff visto che in realtà sono contratti di poche ore e cmq determinati. La realtà è ben diversa. Questo governo, non ne avevamo dubbi, continua la politica lanciata dal centro-sinistra ai tempi di Renzi che con il job-act ha sprigionato una marea di contratti farlocchi col benestare dei sindacati confederali che non hanno mai pensato di contrapporsi a contrattazione che gioca al ribasso e, questo, lo ribadì anche la Meloni pochi giorni dopo il suo insediamento in governo.
Appare certo che la manna non arriverà certamente dal ministro Giorgetti visto che ha fatto intendere che i 19 miliardi di maggiori introiti fiscali non potranno essere utilizzati su salari, pensioni o servizi.
Mentre nelle pensioni vogliono portare a 70 anni l’età pensionabile, ai tirocinanti calabresi vien detto che vorrebbero incanalarli in un percorso di avvicinamento alle pensioni con un sussidio pari a 600 euro che è ben sotto lo stato di sopravvivenza per una persona, figuriamoci per un tirocinante monoreddito, per alleggerire un bacino di 4200 unità e quindi, se tutti i tirocinanti dessero il benestare il bacino scenderebbe di circa 700 unità ma, la cosa certa è che nell’emendamento presentato al senato dal senatore Damiani nulla c’è a tale riferimento.
E invece di intervenire sulle pensioni povere (e sui salari poveri, che ne sono la causa assieme alla precarietà) si pretende di spostare il 25% del TFR sui Fondi pensione, camuffando questa operazione come introduzione di una “pensione di garanzia per i giovani”. Infine, sempre sulle pensioni, si studiano forme sempre più accelerate di passaggio al calcolo contributivo anche per quelle fasce di età che ancora usufruirebbero del vecchio sistema almeno per un tratto della loro vita lavorativa, e si procede ad ulteriori tagli dell’indicizzazione delle pensioni.
Se questo è il percorso che questo governo, pur di sostenere una guerra che non ci appartiene, vuole fare favorendo il mercato delle armi e rincarando le utenze come luce e gas che le famiglie devono affrontare con rialzi da capogiro allora ci vogliono portare obbligatoriamente allo scontro non più fra partiti politici ma fra ricchi contro poveri.
Ma non pensate che lo sbocco di un potenziamento dell’industria militare porterebbe ad una redistribuzione delle risorse perché, a tal riguardo, non vi sono indicazioni.
L’unica misura concreta è il ddl 1660 che prevede forti aumenta di pena per chi protesta ma, noi USB FdS che lotta per la stabilizzazione dei tirocinanti, non possiamo che manifestare lunedì 23 settembre a Catanzaro all’arrivo del Ministro Piantedosi perché è giusto che sappia che quanto sta accadendo ai tirocinanti calabresi è illegale e che, all’interno degli enti locali, si tratta il tirocinante con i doveri di un dipendente ma con i diritti di uno schiavo che lavora in nero.
USB - Fed. del Sociale Calabria |