USB al presidente della Regione Calabria: integrate gli stipendi dei precari!

Catanzaro -

In mattinata a seguito di confronto dei vertici sindacali della scrivente, abbiamo scritto ai consiglieri regionali  ed al presidente della giunta regionale, per chiedere una integrazione di salario, una indennità per i lavoratori precari di questa regione in periodo di prezzi crescenti!

Abbiamo chiesto qualcosa di concreto,  per permettere ai lavoratori tutti,  ai cittadini,  una integrazione alla povertà degli stipendi e dei redditi,  nello specifico di mantenere almeno costante la propria qualità di vita, non possiamo che constatare oltre il fatto che;  negli ultimi nove mesi una crescita di disuguaglianze, oltre cinque milioni di italiani, l’ 11%  , - questi non riescono a pagare le bollette di luce e gas a causa della speculazione in atto con l'aumento del prezzo dell'energia, senza una reale giustificazione,  un numero che nei prossimi mesi è destinato a crescere.

A ciò aggiungiamo come USB, siamo soggetti ad una inflazione a doppia cifra che sta ancora di più disgregando i miseri stipendi.

Cittadini che giornalmente ci rappresentano la difficoltà a far fronte alle prossime bollette, una situazione in costante peggioramento evidenziata anche dal fatto che due morosi su tre è la prima volta che nella loro vita si trovano nella necessità di non pagare una bolletta.

Una situazione inaccettabile che deve essere affrontata anche a livello regionale dove si concentrano la maggior parte dei precari del paese, dalla scuola, alla sanità, agli enti locali… trovare immediate certezze, sulle reali cause e sulle conseguenti soluzioni.

La soluzione non può essere quella della rateizzazione proposta dai sindacati di concertativi, dei pagamenti delle stesse, ne quella di prestiti agevolati per poterle saldare, facendo affamare i lavoratori dalle banche, la soluzione deve essere immediata con una integrazione salariale, non può essere diversamente, soprattutto strutturale e definitiva.

La regione Calabria  deve occuparsi delle tante famiglie, delle proprie imprese che occupano lavoratori, del proprio sostenimento economico e morale, NON è colpa del lavoratori se le speculazioni finanziarie e capitalistiche  ci  tartassano raccattando le ultime briciole rimaste sulla tavola.

Chiediamo da subito che si applichi con somma urgenza questo intervento salariale, al fine di permettere una vita dignitosa all’interno delle famiglie preoccupate della situazione che stanno vivendo, cercando di indebitarsi per sostenere chi oggi ha ricavato extra profitti di circa 40 miliardi e non ha pagato una “lira”.

 Allegata sotto lettera inviata

Presidente, consiglieri,

viviamo oramai una stagione particolare, il mercato attualmente è proiettato alla crescita delle materie prime e dell’energia, soprattutto in conseguenza anche della svalutazione monetari dovuta ad una inflazione a due cifre, questo causa il rialzo generale dei prezzi, in particolare dei beni di prima necessità e di più largo consumo, quali gli alimenti che permetterebbero alle migliaia di famiglie calabresi di sostenersi. Queste vengono attualmente seriamente messe a repentaglio. L’aumento del carovita e del carobollette portano i lavoratori e le proprie famiglie a dover scegliere dando delle priorità fondamentali al benessere familiare.

Conseguenza di ciò ritemiamo con la più assoluta urgenza individuare un’indennità in favore di quei lavoratori precari che non hanno nulla di garantito nei diritti e nella dignità di lavoratore non essendo stabilizzati ne contrattualizzati.

Premesso quanto sopra la presente è rivolta a questo consesso regionale in merito al personale TIROCINANTE in perenne sofferenza economica, al fine di individuare risorse comunitarie europei che possano coprire quest’emergenza salariale crescente.

Ci teniamo a precisare che lo stato di disoccupato che il tirocinante è obbligato a mantenere non permette allo stesso di arrotondare per ottenere un salario minimo tale da poter sopperire alle necessità sopra citate.

Abbiamo i Tirocinanti di Inclusione Sociale oramai obbligati a coprire turni con pretese da parte degli enti ospitanti  alquanto al limite dello sfruttamento legale se non del tutto oltrepassato, che comporta spese di carburante non  indifferente sia per recarsi più volte durante la settimana a tirocinare e sia per svolgere mansioni all’interno del territorio  comunale e durante il tirocinio con spostamenti tramite il mezzo privato del tirocinante stesso.

Fatta salva la crisi contingente causata dal conflitto in atto in Europa, che ha colpito e continua a mettere in sofferenza  alcuni settori produttivi, l’attuale mondo del lavoro per lo più precariato storico calabrese vuole tornare ad una  situazione di “normalità”, ecco perché siamo con la presente in un’ottica maggiormente democratica, a richiedere per  una platea di utenti molto ampia di precariato un percorso per individuare risorse aggiuntive all’indennizzo per il  tirocinio svolto.

Come USB, egregio presidente e consiglieri tutti, avvaloriamo nuovamente la richiesta di incontro per individuare nei  meandri delle attuali disposizioni normative una integrazione al logoramento dell’indennizzo per il tirocinio in segno di  solidarietà quale strumento prevalente e prioritario per contrastare l’attuale fenomeno di crisi che stanno affrontando.

In attesa di leggervi in copia porgiamo distinti saluti.

Catanzaro 19 ott.22

USB Federazione del Sociale Calabria