Trasporto MIgranti
Il mancato rispetto dei più elementari presidi di sicurezza e di igiene pubblica, rischia di mettere in discussione la salute dei lavoratori dipendenti delle Ferrovie della Calabria, dei cittadini che utilizzano i suoi mezzi e la sicurezza dei trasporti del territorio di Vibo Valentia.
Siamo venuti a conoscenza che, in più occasioni, il personale dipendente residente nel centro automobilistico di Vibo V., è stato comandato, dopo aver svolto il proprio turno di servizio, a veri e propri tour de force per consentire il trasporto di migranti dai centri di prima accoglienza di Ragusa, Catania e Taranto in strutture situate nella provincia vibonese.
Tutto questo accade con la incoscienza dei responsabili aziendali che organizzano il servizio e la compiacenza dei rappresentanti dei sindacati complici, tutti consapevoli dei pericoli derivanti della mancata osservanza delle più elementari norme di legge vigenti riguardanti il personale adibito alla guida degli autobus per il trasporto di persone, fosse anche adibito per ragioni di pubblica utilità o calamità che dir si voglia in servizi supplementari per il traporto dei migranti.
Abbiamo notizie di conducenti che, sembrerebbe, abbiamo guidato continuatamente per oltre 15 ore e, successivamente, non abbiano fruito dei riposi previsti dalla legge dovendo garantire i servizi di Trasporto pubblico locale. Qualcuno ci spieghi quale sia stata la calamità che ha obbligato i fruitori del servizio pubblico locale e gli utenti della strada a fare a meno della sicurezza il giorno successivo agli interventi straordinari disposti dalle Prefetture.
Una situazione peraltro aggravata dalla assoluta mancanza dei presidi sanitari dei quali i conducenti non sono dotati, mascherine guanti ecc., e dalle regole imposte dal Ministero degli interni che, per ragioni di sicurezza, impone che il trasporto di questi fratelli sventurati avvenga senza che si effettuino soste intermedie durante il viaggio.
Ne consegue che i migranti, trattati alla stregua degli animali da macello, sono costretti a compiere le necessità fisiologiche a bordo degli autobus utilizzando, allo scopo, bottiglie vuote o buste di plastica abbandonate a bordo dei mezzi alla fine del viaggio.
Chiediamo di sapere dalle spett. istituzioni che leggono per conoscenza, ogni una per le proprie competenze, se sono state attivate le procedure previste dai protocolli a tutela della salute dei lavoratori e dei migranti, se ai lavoratori sono stati concessi il giorno successivo i riposi di legge e se siano stati utilizzati per quanto riguarda l’orario di guida nel rispetto delle nome vigenti. Lo scopo della denuncia? Far diventare anche la Calabria, i suoi cittadini e le Ferrovie della Calabria parte integrante dell’Europa. Un territorio dove si rispettino le regole della convivenza civile e del rispetto dei diritti. Tutte cose di cui si sente fortemente il bisogno.