Tirocinanti Calabria, USB: nuova proroga e vecchi sfruttamenti, adesso basta!
Siamo alle solite. Ogni volta che si avvicina la proroga per i cosiddetti tirocinanti di inclusione sociale, è premura dei sindaci o di chi per loro (segretari comunali, dirigenti etc.) chiamare i tirocinanti all’adunata. E, con un gioco sadico, si pongono ai tirocinanti stessi come se accettare la proroga diventa un favore che l’ente ospitante fa ai oramai dipendenti a tutti gli effetti, tirocinanti. In realtà si sa bene che la forma gratuita che non grava sui bilanci comunali è una manna dal cielo da oltre dieci anni per gli enti.
In tutto ciò poi troviamo quei sindaci che da padreterno sulla terra vogliono decidere e portare allo stremo e sotto stress gli stessi tirocinanti con a seguito le proprie famiglie visto che sono sempre monoreddito.
Abbiamo Comuni che, Conidoni e Bova Marina, rinunciano per motivi più politici trasversali all’interno dell’ente e qui speriamo ancora in un ripensamento. Oppure, ancora peggio, abbiamo il Comune di Scandale, che manda le rendicontazioni circa un mese dopo così da poter decidere a proprio piacimento il disagio delle famiglie.
A quanto pare, adesso sarà il Centro per l’Impiego che dovrà vigilare su queste ed altre ritorsioni, visto che nella nuova ed ennesima proroga dovrebbe essere il nuovo interlocutore fra Regione Calabria ed enti ospitanti.
Inutile dire che non staremo a guardare e daremo tutta la documentazione pervenuta da vari enti dove si effettua lo schiavismo in nero dei tirocinanti alla Procura della Repubblica e all’ispettorato del lavoro.
Solo la contrattualizzazione e, successivamente, la stabilizzazione dei TIS può cessare questo scempio di dignità e diritti.
USB Calabria Fed. del Sociale