Stabilizzazioni: USB ed i lavoratori Lsu/Lpu calabresi non hanno l'anello al naso.
Dopo 17 anni siamo ancora all’abecedario!!
Durante l’incontro organizzato dalla Regione Calabria il 27 gennaio a Lamezia Terme con i lavoratori lsu/lpu della Calabria, ancora una volta USB, per voce del proprio rappresentante, ha dimostrato di non essere disponibile ad accettare passivamente che il futuro dei lavoratori passi attraverso lo scontro politico che c’è in atto tra le varie forze politiche della Calabria.
Dopo aver sfruttato per 17 anni i lavoratori, questi oggi si svegliano e ci fanno sapere che si predispongono gli elenchi dei disoccupati! Ci chiediamo: ma c’era questa necessità di convocare tutti gli “stati maggiori” della regione per dire che i lavoratori da oggi avranno un elenco a cui potersi iscrivere? Come se i comuni o la stessa regione non hanno la verifica immediata di tutti i precari della regione.
Forse la questione è un’altra, forse quello che manca sono i finanziamenti, una legge di stabilizzazione e soprattutto la volontà politica di chiudere con il precariato sottocosto e sfruttato.
A noi quella dell’altro giorno è sembrata una campagna elettore ben orchestrata e soprattutto gratis, per pubblicizzare possibili e futuri candidati alla politica nazionale ed europea.
USB ancora una volta ha ribadito che le attuali leggi nazionali e regionali, non sono in grado di risolvere in modo concreto la vertenza dei lavoratori precari della Calabria.
USB ancora una volta ha avanzato, a differenza degli altri, delle proposte serie e concrete su come risolvere il problema, proposte, non a caso, apprezzate da tutti i lavoratori presenti all’incontro.
USB ancora una volta ha chiesto al Governatore Scopelliti di riaprire immediatamente un tavolo tecnico con il governo nazionale, per discutere tutti insieme (Regione, Sindacati, Sindaci) sulle soluzioni necessarie per risolvere una volta per tutti la vertenza dei precari, unica strada, secondo noi, per arrivare ad una vera stabilizzazione.
I lavoratori durante l’incontro hanno dimostrato che non sono più disposti ad una ennesima presa in giro, condividendo in pieno, come detto, le proposte fatte dalla USB; il consenso che ci hanno manifestato i lavoratori, ci ricarica ancora di più nel continuare la lotta con sempre maggiore determinazione fin quando non metteremo la parola fine a questa vergogna nazionale.
La USB invita, pertanto, i lavoratori a non accomodarsi sugli allori della propaganda regionale con la semplice istituzione degli elenchi dei precari (eravamo numeri e numeri siamo rimasti), ma di tenere alto il livello di guardia, perché nelle prossime settimane, se continuiamo ad essere soltanto oggetto di statistiche e non arrivano riposte concrete di stabilizzazione, si riparte con le azioni di lotta.