Solidarietà agli occupanti la sede delle "cannosiane" a Cosenza

Cosenza -

 

A Cosenza è partita una dura campagna repressiva contro chi rivendica il diritto alla casa e all’abitare, un attacco contro chi è in impegnato nel quotidiano a difendere gli spazi democratici, spazi utilizzati per fare iniziative che si fondano sulla solidarietà, sulla contro-informazione e sull'anti-autoritarismo.

L’azione repressiva odierna, è la logica conseguenza delle politiche liberiste del  governo Renzi volte a tutelare gli interessi di chi vorrebbe utilizzare quegli spazi per una ulteriore speculazione edilizia, in una città già devastata da questo fenomeno, e che il Governo persegue attraverso la guerra che ha dichiarato a chi non ha stipendio e a chi non ha casa.

La USB, è a fianco di chi ha subito le violenze e di chi sta provando a fornire risposte solidali tese ad impedire gli sgomberi di uno spazio fondamentale  per l’esercizio della democrazia.

Questa operazione repressiva viene messa in atto a pochi mesi dall’insediamento della nuova giunta regionale che, in materia abitativa, ancora oggi non ha speso una parola.

Forse la “nuova” politica vuole dare una diversa immagine ed usare Cosenza come vetrinetta rivisitata di un look nuovo, dove vengono ritenute scomode, quindi, le persone che lottano e che, occupando stabili vuoti, provano a dare una soluzione all'emergenza abitativa.

La risposta a questa esigenza sociale, è, dunque, quella di arrestare, reprimere e sgomberare, facendo sì che la Calabria diventi accessibile sempre di più solo ai ricchi e ai padroni e che rimanga, invece, sempre più chiusa ai poveri, agli immigrati o semplicemente a chi non ha casa.

USB  non ci sta, per questo esprimiamo la piena

Solidarietà alle/ai compagne/i  ed a tutte quelle persone che decidono, non avendo alternativa, di ottenere una casa uscendo dagli schemi legali imposti dallo Stato.