Riunione alla presidenza della Regione Calabria della USB.

Catanzaro -

Su convocazione della vice presidente della Regione Calabria, nonché neo nominata Assessore al Lavoro si è svolto oggi l’incontro presso la regione Calabria, avente come tema centrale la situazione del precariato regionale.


L’USB in premessa ha voluto sottolineare che sussiste la necessità di instaurare corrette relazioni sindacali; in particolare data la vasta rappresentatività della O.S. in determinate categorie di lavoratori, la consultazione e i tavoli di discussione dovrebbero essere organizzati tenendo conto del diritto dei lavoratori/lavoratrici iscritti/e di essere rappresentati/e.

Nel merito della convocazione l’USB ha ribadito l’urgenza di affrontare immediatamente le problematiche occupazionali relative alle categorie di lavoratori e lavoratrici che da anni sono costretti/e ad operare in condizioni estremamente precarie, al fine di restituire loro quella dignità che meritano e metterli/le nella posizione di svolgere le loro mansioni nel pieno rispetto dei loro diritti, tenendo presente che è grazie al loro operato se la Pubblica Amministrazione è riuscita a far fronte alla grave carenza di dipendenti.

L’opportunità che ravvisiamo oggi, è quella di poter accedere ai fondi della comunità europea per le politiche attive, così come a quelli relativi al programma Next Generation EU. Riteniamo, inoltre, auspicabile la creazione di un tavolo operativo per il sud, specialmente alla luce dei dati regionali che indicano relativamente alla situazione in Calabria la carenza di organico in una percentuale che supera il 43%.

L’USB ha infine evidenziato alcune delle vertenze specifiche della quale è protagonista in difesa dei lavoratori e delle lavoratrici interessati/e:

- Tirocinanti, i quali da anni permettono alla P.A. calabrese di funzionare, grazie al lavoro contrattualmente non riconosciuto che svolgono per sopperire alla mancanza di dipendenti pubblici all’interno di diversi enti locali.

- LSU/LPU, che sono stati stabilizzati in modo non equo dal punto di vista del monte ore che svolgono. Alcuni lavoratori, infatti hanno contratti da 18 ore a fronte di altri che sono stati contrattualizzati a 36 ore, mentre altri ancora non hanno goduto di alcuna stabilizzazione.

- Altri lavoratori non riconosciuti, inquadrati da anni nei ruoli di stagisti e borsisti, inseriti all’interno di progetti regionali istituiti con leggi ad hoc nell’attesa di essere contrattualizzati e stabilizzati, come nel caso dei lavoratori dell’alta Sila, a Bocchigliero e a Longobucco.

L’USB, in ultima analisi, si è detta pronta a fare la sua parte in difesa dei lavoratori e delle lavoratrici su un piano nazionale e regionale, sottolineando la necessità di prendere parte ad un meccanismo virtuoso e operativo, che riesca a superare i limiti dei tavoli tecnici, i quali si sono rivelati spesso inconsistenti e poco risolutivi.

Rispetto alle tematiche portate al tavolo, l’Assessore ha espresso la volontà di risolvere le problematiche che affliggono le categorie di lavoratori e lavoratrici afflitte da anni di precariato, impegnandosi nello specifico nell’avviare percorsi normativi che portino alla contrattualizzazione e al superamento delle differenze con cui tali contrattualizzazioni si sono verificate in alcuni casi.

Per quanto riguarda le vertenze specifiche: legge 15, legge 28, borsisti stagisti. seguiranno incontri per analizzare lo stato dei lavori fino ad oggi e per proporre più dettagliatamente le soluzioni ed esprimere gli obiettivi che l’USB pone alla Regione per il raggiungimento di una condizione lavorativa dignitosa e stabile per tutti i lavoratori e per tutte le lavoratrici.



Per la USB il coordinamento CONFEDERALE
f.to Jiritano/ Gentile / Bartoluzzi