Resa dei Conti
Dal vangelo secondo Luca 16,2.
Un uomo ricco aveva affidato i suoi beni ad un amministratore, dopo un certo periodo viene a conoscenza dell’allegra gestione degli stessi, lo chiama e gli chiede conto del proprio operato dicendo: “redde rationem villicationis………” rendimi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare, o più vicino all’italiano “resa dei conti……..”
Questo versetto calza perfettamente a quanto sta avvenendo in Italia negli ultimi tempi e specialmente con gli ultimi Governi, da quello retto dal condannato Berlusconi a l’ultimo neonato – parto cesareo - di Renzi.
Tutti con una sola parola d’ordine: l’applicvazione piena della famosa lettera che il governo berlusconi fece propria ma scritta dall’europa.
Il risultato, e ancora non è finita qui, lo constatiamo tutti i giorni: dalla spending review per definire lo smantellamento della pubblica amministrazione e il licenziamento dei suoi lavoratori e lavoratrici, alla “resa dei conti” con quegli Enti Locali colpevoli di erogare ancora sanità pubblica, servizi sociali, scuole dell’infanzia, nidi.
All’applicazione ferrea dei tagli alla sanità alle devastanti manovre di bilancio che aggiungono super tasse per circa 20 milioni di italiani, colpevoli di esseri residenti in regioni sottoposte ai piani di rientro.
Manovre sfacciatamente di classe, che da una parte colpiscono il settore pubblico e i ceti popolari di questo Paese attraverso lo smantellamento di diritti fondamentali, come l’istruzione e la salute, e dei servizi erogati ai cittadini; dall’altra continuano a salvare le banche, come comprova lo stanziamento di miliardi di Euro, per il Monte dei Paschi di Siena, istituto che, oltretutto, continua a licenziare i suoi dipendenti e che oggi vede indagati una marea di persone.
Ed è la sanità pubblica – quella di cui si ha necessità in tutti i periodi della vita – la più colpita
In Italia sono decenni che si taglia il servizio sanitario pubblico, con colpa grave della politica e del sindacato concertativo, fino a generare un servizio di serie A ed uno di serie B; con i ricchi che decidono dove e come curarsi e i vecchi e nuovi poveri ai quali è invece sempre più preclusa tale possibilità.
In Calabria stiamo assistendo alla chiusura selvaggia di Ospedali, al ridimensionamento di reparti di eccellenza – vedi Lamezia - e in ultimo lo “UCCP” l'Unita' complessa di cure primarie, con sede in Decollatura, che appena nato (gennaio 2014), forniva assistenza primaria di medicina generale ai cittadini di Decollatura, San Mango D'Aquino, Motta Santa Lucia, Martirano Lombardo, Martirano, Conflenti, Soveria Mannelli, Carlopoli e Serrastretta .
Siamo quindi solidali con il sindaco di Decollatura dott.ssa Cardamone e a difesa dei più deboli, come lo sono gli anziani, ed a tutela di quel diritto alla salute sempre più a rischio, con una corretta ed organica programmazione della politica sociale, affermando, tra l’altro, il convincimento dell’urgenza di una riorganizzazione del sistema per l’assistenza.
Infatti, reputiamo che in questo momento particolare, dobbiamo sostenere, Tutti responsabilmente, la sacrosanta e legittima denuncia per l’interruzione di un servizio fondamentale; la salute è uno dei doveri umani più vincolanti ed un ambito di responsabilità comune imprescindibile.
Noi non solo proseguiremo sulla strada della mobilitazione, già intrapresa con la manifestazione nazionale del 14 marzo a Roma , ma da subito intensificheremo il conflitto sui posti di lavoro e nei territori, pronti a contrastare con ogni mezzo a disposizione queste cervellotiche e paradossali decisioni dei nostri amministratori - “redde rationem”.