Repressione contro le attività sindacali della USB.

Catanzaro -

 

Lettera aperta al
Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese

Tramite prefetture di: Catanzaro, Cosenza,
Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia.
Agli organi di stampa loro sedi

 

Ill.mo Ministro dell’Interno,


La confederazione regionale USB della Calabria, manifesta tutta la sua indignazione per quel che è successo ai nostri compagni di lavoro della logistica di Piacenza che, dopo anni di battaglie e di denunce, si sono visti recapitare accuse e limitazioni delle liberta personali e sindacali da parte della magistratura locale.


La Confederazione regionale della USB, aderisce alle manifestazioni in atto contro gli arresti domiciliari e il divieto di svolgere le attività sindacali che riguardano i nostri militanti della logistica decisi dalla magistratura piacentina, molto asservita al potere dei padroni nazionali ed internazionali che operano negli stabilimenti nel nord del paese.

 

La colpa dei nostri militanti è quella di aver svolto e messo in campo tutte le prerogative sindacali per migliorare le condizioni di lavoro, al picchettaggio (ci è costata una vita umana alla USB) al blocco delle attività tramite gli scioperi.


E’ chiaro che le paure e le preoccupazioni di questo governo sono quelle di gestire le tensioni sociali che stanno montando nel paese, con politiche di guerra, attacco ai diritti dei lavoratori e dei cittadini, e elemosine concordate con i sindacati di governo.

Aver attuato tutte le nostre prerogative sindacali contro lo sfruttamento dei padroni nelle fabbriche è motivo di orgoglio da parte della USB, perché abbiamo dimostrato di non essere complici delle aziende e delle multinazionali che vengono per arricchirsi nel nostro paese, ferme restando le loro sedi fiscali in altri paesi.

Aver ottenuto accordi migliorativi per il suo dicastero Egregio Ministro, sono diventati “estorsioni”?

Gli attivisti della USB e del SI Cobas, vengono puniti per essere sindacalisti di strada e per aver stracciato accordi migliorativi, da parte delle forze repressive dello Stato italiano, sempre pronte ad essere forti contro i deboli, soprattutto quando questi ultimi si organizzano contro i padroni.

 

Vengono colpiti perché nella nuova Italia dei “migliori” le lotte vanno annientate e soprattutto incarcerati gli attivisti dalla Calabria alla Lombardia; vanno difesi gli interessi economici e le speculazioni padronali sempre utili per il governo di questo paese.

La Confederazione regionale USB, è solidale con i compagni di lavoro colpiti da questi disonorevoli provvedimenti ed auspica che al più presto tutti possano veder revocate le varie misure repressive prese nei loro confronti, ed invita l’onorevole ministro, a volgere l’attenzione del suo dicastero verso chi crea giornalmente attività di sfruttamento al di fuori dei dettami costituzionali.


Catanzaro, 20 luglio 2022

USB Confederazione Regionale