Report incontro USB - Preside ITG Lamezia Terme
Studenti: tra manifestazioni e sospensioni.
Abbiamo avuto questa mattina l’incontro con il preside dell’Istituto che ha sospeso gli studenti che hanno manifestato il 5 ottobre scorso.
L’incontro è stato molto lungo, articolato, ma si è svolto in maniera civile, senza intemperanza e con una buona volontà di ascolto da entrambe le parti.
Anzi, addirittura siamo riusciti a condividere alcune posizioni, come quella sulla necessità di far discutere di più i ragazzi dei loro problemi e far prendere loro coscienza di quella che è la realtà: neanche a noi piace che gli studenti non vadano a scuola senza partecipare poi alla manifestazione e, soprattutto, senza neanche sapere il perché della protesta.
Nelle scuole si discute poco di argomenti extrascolastici, mentre, invece, quello delle assemblee dovrebbero essere un momento di crescita e di informazione; crediamo sia anche compito nostro provare ad aiutare i ragazzi a mettere a fuoco i problemi sia quelli inerenti alla scuola, sia quelli sociali, dal momento che se continuano questo manovre messe in campo anche dal governo Monti, oltre ad avere un presente assai incerto, rischiano di non avere neanche un futuro.
Probabilmente la colpa è anche nostra che non riusciamo a far passare i messaggi giusti e con i modi giusti e, se questo non avviene, non lamentiamoci poi che alle manifestazioni partecipino solo il 10% degli studenti, mentre la stragrande maggioranza considera quella giornata come un motivo come un altro per non andare a scuola.
Detto questo, con il preside non ci siamo trovati d’accordo su molte altre cose e, purtroppo, siamo rimasti ciascuno sulle proprie posizioni.
In particolare, il preside si è appigliato a due circolari preistoriche, una del 1963, ed una del 1967, che ritengono illegittime e sanzionabili le astensioni collettive.
E' appena il caso di ricordare che le circolare non hanno valore di legge e non sappiamo neanche se quelle circolari siano ancora in vigore o meno, però riteniamo che alcune norme, in particolare il “Regolamento delle studentesse e degli studenti”, modificato dal DPR 235/2007, abbiano di fatto superato il valore di quelle circolari, laddove, tra l’altro, si ribadisce che la responsabilità è personale e quindi uno deve rispondere di atti personali e non già di una comportamento generale, quale è l’astensione collettiva, fermo restando, a nostro avviso, il diritto inalienabile a manifestare il proprio pensiero anche attraverso la partecipazione ad una manifestazione.
Non vogliamo scendere nei dettagli giuridici, però, anche se il preside ha precisato con fermezza che non farà i “passi indietro” richiesti da USB Calabria, ha lasciato intendere tra le parole che, in tutti i casi, la portata della sanzione (sospensione con obbligo di frequenza), è da considerare alla stregua di un richiamo formale.
Noi riteniamo, tuttavia, che non ci siano gli estremi neanche per quello, perciò ribadiamo che USB Scuola è a disposizione dei genitori che volessero fare ricorso avverso questi provvedimenti, sia per avere chiarimenti che indicazioni.