RENZI IN CALABRIA: COME UN LADRO DI POLLI!!!

PROVA AD EVITARE LE CONTESTAZIONE DI USB E DEI LAVORATORI ENTRANDO DALLA PORTA DI SERVIZIO

Reggio Calabria -

Aveva promesso che sarebbe ritornato in Calabria a dare risposte, il presidente del consiglio Renzi ed infatti, il 14 agosto si è puntualmente presentato in prefettura a Reggio Calabria.

Solo che, invece di portare le risposte promesse e mantenere impegni in materia di lavoro ed occupazione, ha pensato bene di nascondersi nelle retrovie della prefettura ed entrare dalla porta di servizio: forse per quello è venuto alla vigilia di ferragosto, sperando di non trovare nessuno.

Ma la USB, era in piazza assieme ai lavoratori, tra cui spiccavano gli Lsu-Lpu e quelli in mobilità, a gridare tutta la rabbia al primo ministro, e chiedendo che da oggi si lavori seriamente sulla crescita dell’occupazione in Calabria e soprattutto si predisponga un piano di interventi per tutti i lavoratori.

La voce dei megafoni sotto la prefettura è giunta a Renzi che con sarcasmo ha commentato che la USB non riposa mai! …

No, la USB non riposa mai, quando si tratta di far valere le ragioni dei lavoratori ed ha fatto giungere la propria voce alle orecchie del premier, accomodato nelle fresche e lucenti stanze del potere, per dirgli che le riforme che si appresta a varare non servono ai lavoratori, bensì a consolidare le poltrone del potere e per ribadirgli anche che le riforme, chieste dall’Europa dei poteri forti e dalle banche private, devono essere indirizzate a contrastare l’evasione fiscale che ha raggiunto limiti enormi e ad eliminare gli sprechi della politica, in modo da favorire lo sviluppo reale e l’occupazione.

Mentre invece registriamo che le iniziative del governo non vanno affatto in questo senso; registriamo anche che il debito pubblico italiano, dopo anni di sacrifici pagati dai soli cittadini, non solo non si è abbassato, ma anzi è sempre in crescita; e registriamo, infine, che la prevista ripresa (che viene annunciata dal lontano 2009) anche stavolta è stata spostata nel futuro, al 2016.

BASTA, non vogliamo più essere presi per i fondelli e continuare ad essere spennati come polli!

Il premier deve sapere che la USB è sempre in piazza a fianco dei lavoratori per gridargli nelle orecchie che la strada da lui intrapresa, è uguale a quella dei suoi predecessori; il lavoro NON si crea con la flessibilità in uscita (cioè con i licenziamenti), NON si crea con quella in entrata (cioè con la precarietà), NON si crea con la riduzione di “lacci e lacciuoli” (cioè con l'abolizione dei diritti).

Queste posizioni, oltre ad essere inaccettabili ed ingiuste per chi lavora e per chi il lavoro non lo ha o lo ha perso, sono profondamente sbagliate anche dal punto di vista economico.

Il lavoro si costruisce investendo immediatamente decine e decine di miliardi in attività produttive, in servizi, in ricerca, in formazione: sono queste le risposte che i lavoratori calabresi, gli Lsu-Lpu, i lavoratori in mobilità, i disoccupati, attendono da questo e dai futuri governi..

Questo può e deve realizzarsi attraverso un forte e diretto intervento dello Stato e del pubblico nell'economia; e a chi afferma che oggi non ci sono i soldi, noi rispondiamo che i soldi si trovano facendo pagare la crisi soprattutto a chi non l’ha mai pagata e che, a livello economico e finanziario, in questi anni ha, invece, guadagnato e speculato.

La USB Calabria, ha lanciato nuove iniziative di lotta alla ripresa dei lavori, dopo la pausa estiva.