REGIONE CALABRIA: FINALMENTE SI FIRMA IL CONTRATTO, MA NON CI BASTA!
Adesso inizia la battaglia per il riconoscimento delle professionalità
Cari colleghi, come ci aveva già anticipato l’assessore nelle scorse settimane, quando avevamo chiesto per l’ennesima volta notizie in proposito, finalmente si chiude la questione relativa alle 36 ore ed alla sentenza della Corte Costituzionale del 2011 che aveva invalidato la legge ottenuta 2010, dopo le tante lotte che avevano visto protagonisti i lavoratori.
Ora con la firma dei nuovi contratti a 36 ore, si chiude definitivamente quella vicenda.
USB, però, ritiene che chiusa questa partita se ne debba aprire immediatamente un’altra: quella del riconoscimento delle professionalità.
Era un nostro obiettivo dichiarato fin da quando avevamo lottato ed ottenuto la legge regionale del 2010, ma, purtroppo, la quasi contestuale impugnativa da parte dell’allora ministro Fitto del Governo Berlusconi e la sentenza della Corte poi, ci aveva messo davanti, in via preliminare, al grave problema di vedersi riconosciuto il diritto di sentirsi e di essere considerati lavoratori della regionale Calabria a tutti gli effetti, smettendo definitivamente i panni degli “ex Lsu-Lpu”.
Oggi, finalmente, questa condizione si sta verificando con la convocazione del 18, 19 e 20 febbraio per la firma dei contratti individuali.
Quindi, lungi dal sentirci appagati, riteniamo che proprio adesso, da subito, sia il momento di ritirare fuori i ragionamenti fatti nel passato, partendo dalle progressioni economiche per arrivare all’obiettivo dichiarato dei passaggi di area.
Sappiamo già che è una lotta difficile, che le norme imposte dal decreto Brunetta, ci danno poco spazio, che tutti gli altri sindacati tenderanno a tarparci le ali accusandoci di coltivare illusioni, però possiamo dire che c’è solo un sistema sicuro, anzi certo, per non ottenere nulla: rinunciare a provarci!
Noi non vogliamo illudere nessuno, siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà che troveremo, ma non vogliamo in nessun caso rinunciare a coltivare il sogno di vedere riconosciuti i nostri diritti.
Cominciamo, col dire basta allora, tanto per iniziare, a tutti gli imboscamenti da parte di funzionari che entrano in regione piovuti dall’alto (vedi 100 giovani laureti) e pretendiamo, invece, che la Regione Calabria assuma non per chiamata diretta, ma solo ed esclusivamente tramite concorso pubblico il cui 50% dei posti, come previsto dalla legge, deve essere riservato solo ai lavoratori ex lsu-lpu.
Altre proposte le possiamo studiare insieme, l’importante è che tutti noi crediamo che questa cosa “impossibile” si possa, invece, realizzare.
Seamos realistas, pidamos lo imposible (siamo realisti, pretendiamo l’impossibile)
(Ernesto Che Guevara)