Rassegna Stampa La gazzetta del Sud

Lamezia Terme -

Asl. L’analisi delle Rappresentanze di base Rdb-Cub sulla questione sanità

LASCIAMO UNA SOLA AZIENDA REGIONALE

 

Prima di esprimere qualsiasi giudizio volevamo avere una conoscenza delle cose. Così le Rappresentanze sindacali di Base sulla riforma delle Aziende Sanitarie.

Ecco perché abbiamo atteso la convocazione dei sindacati da parte della Giunta Regionale, per le spiegazioni della riforma messa in atto, prima di esprimere qualsiasi giudizio.

“Purtroppo - affermano - la nostra conoscenza delle cose è rimasta immutata, visto che il Presidente della Regione ed il suo enturage non ha ritenuto di dover invitare anche le RdB/CUB a quel tavolo, dove oltre alla “triplice” era presente anche la “ruota di scorta”, l’UGL: eppure la confederazione a cui le RdB appartengono (la CUB, appunto) è di gran lunga il quarto sindacato in Italia con i suoi 700 mila iscritti ed è rappresentativa in quasi tutti i settori del Pubblico Impiego.

Per questo motivo abbiamo inviato una viva protesta al Presidente della Giunta Regionale, Agazio Loiero chiedendo un’apposita convocazione”.

Le Rdb precisano fra l’altro “dal momento che le Direzioni Generali delle Asl troppo spesso sono diventate in questi anni solo centri di potere che nulla hanno a che vedere con le esigenze dei malati (basta andare in un qualsiasi ospedale della regione per accorgersene) e che tutto questo comporta una spesa ingiustificata ed insostenibile per la collettività e sempre a discapito della qualità dei servizi, crediamo sia arrivata l’ora di dire Basta con questi manager imposti dalla politica che hanno a cuore solo i bilanci, senza avere alcuna idea di come migliorare le strutture e le condizioni dei malati.

Per questi motivi – vanno avanti – riteniamo che una proposta praticabile per risolvere il problema potrebbe essere quella di abolire tutte le Asl, lasciandone sola una regionale, alla dirette dipendenze dell’Assessorato Regionale e con un dirigente pubblico, quindi non un manager esterno; una sola Asl, dunque, che tratti in modo paritario tutte le strutture calabresi”