Rassegna Stampa Il Quotidiano

18 novembre 2006

Catanzaro -

Città bloccata per la manifestazione organizzata dalle Rdb
Lavoratori in piazza
contro i tagli della Finanziaria


Manifestazioni nazionali, ieri, in ventuno città di tutta Italia, che all'unisono hanno indirizzato la loro protesta contro il Governo Prodi. Manifestazioni di vario tipo, che hanno provocato notevoli disagi in buona parte della nostra penisola. Chi per protestare contro i tagli alle Università e agli Enti di ricerca, chi per contrastare la precarietà che è stato l'argomento centrale nella campagna elettorale del presidente Prodi, chi per sottolineare i troppi finanziamenti a livello militare o i tagli nel mondo della sanità, ieri mattina, tante persone sono scese in piazza per alzare la voce contro la recente Finanziaria.

Vigili del fuoco, studenti, funzionari di giustizia, precari da anni in cerca di stabilizzazione e chi più ne ha più ne metta, hanno occupato, verso le 9:30 di ieri, i giardini di San Leonardo, per radunarsi e marciare insieme fino alla Regione contro i troppi aspetti a discapito degli onesti lavoratori che, a differenza di quanto promesso, continueranno a piangere ancora per molto. Tale protesta ha bloccato il regolare scorrere delle autovetture in viale De Filippis.

«Oggi - spiega Antonio Iiritano, coordinatore nazionale Rdb - le rappresentanze dei sindacati di base scendono in piazza per protestare contro la Finanziaria che, come al solito, prende i lavoratori del pubblico impiego come obiettivo da spennare. Noi, quindi, siamo scesi in piazza per protestare al fine di far cambiare direziona all'attuale Governo, perché non è possibile che il risanamento dell'Italia debba passare attraverso i lavoratori pubblici. Infatti, non sono previsti aumenti contrattuali per il 2006 e non è prevista alcuna stabilizzazione per i tanti lavoratori precari. In più, viene anche smantellata la scuola pubblica. Noi pensiamo che ci sia la necessità di far capire al Governo che si urge di un'inversione di tendenza, perché siamo stati già ben tartassati dai vecchi Governi. Pensavamo che con il Governo Prodi le cose sarebbero cambiate ma, come si sta constatando, questa inversione di tendenza non c'è stata». «Per quel che riguarda specificatamente i vigili del fuoco - conclude Iiritano - la Finanziaria non prevede nessuna assunzione, nonostante ci sia un sott'organico di quindicimila unità, e in più per il 2008 è prevista l'assunzione del 20% rispetto alle persone che andranno in pensione. Quindi, noi pensiamo che questo sia un modo per distruggere ancora di più quella che è la parte più debole del paese».

«Questa giornata di lotta nazionale - commenta Carmine Quintiero, Rdb giustizia esecutivo nazionale - riguarda, principalmente, la battaglia contro lo smantellamento della pubblica amministrazione dovuta alle tante privatizzazioni. Inoltre, quasi tutti i ministeri sono stati in qualche modo feriti dalla recente Finanziaria, anzi sono feriti dalle ultime dieci Finanziarie. Con questa Finanziaria si è dato un blocco alle assunzioni, blocco che persiste ormai da troppi anni. Ci sono molti lavoratori che nel mondo della Giustizia vengono comandati da altre parti e da altre realtà».
«La nostra - spiega Marcello Sirangelo, rappresentante Ufficio del Tesoro di Cosenza - è una battaglia a livello nazionale contro questa Finanziaria, perché nell' articolo 34 si prevede lo smantellamento totale di tutti gli Uffici, a livello nazionale, del ministero dell'Economia e delle Finanze. Noi siamo gli unici del pubblico impiego ad essere direttamente colpiti da questa finanziaria. Questo significa che in una Regione come la Calabria sono previsti solo due uffici. Attualmente, qui in Calabria, ogni provincia ha la sua Ragioneria provinciale e la sua Direzione provinciale del Tesoro, mentre, a seguito di questo art. 34, dovrebbe averne solo due».

«Considerando che il territorio di Cosenza è il più vasto di tutta la Calabria - prosegue Giovanni Di Sarno, del ministero dell'Economia di Cosenza - lasciamo immaginare i disagi che potrebbero avere i nostri amministrati nel momento in cui dovesse esserci uno spostamento di tutto ciò che riguarda Cosenza su Catanzaro. Alla base di tutto c'è l'indignante smantellamento di questa amministrazione, che porta solo effetti deleteri a tutti i cittadini. Siamo noi i primi a chiedere ai politici una riforma seria per la pubblica amministrazione che ci porti a risultati ottimali».

«Noi oggi aderiamo allo sciopero indetto dai sindacati di base - spiega Massimiliano Caligiuri, coordinatore provinciale movimento costitutivo del partito comunista - perché intravediamo, nella Finanziaria una legge che ancora una volta và a colpire le fasce economiche deboli di questo paese. Non sono accettabili i tagli alle scuole pubbliche e i maggiori finanziamenti per le scuole private. Inaccettabili sono i tagli alle Università e agli Enti di ricerca che sono fondamentali per lo sviluppo del paese»

A manifestare anche gli studenti perché «lo studio - dicono - è un diritto di tutti e non di pochi privilegiati».

Giovanni Bevacqua