POLIZZA SANITARIA: UN AFFARE DI MILIARDI DELLE VECCHIE LIRE

Roma -

L’opposizione esercitata da CGIL, CISL, UIL e CISAL già nel lontano 2002 contro la proposta della RdB di indire l’elezione diretta da parte dei lavoratori dei membri degli organismi di gestione e controllo dell’Assidep (l’associazione per l’assistenza sanitaria dei dipendenti degli Enti Pubblici), rese necessario affidare con urgenza ad un comitato interenti, formato da INPS, INAIL, INPDAP ed ACI, l’indizione di un bando di gara per individuare una società di assicurazione privata cui affidare l’assistenza sanitaria prevista dal CCNL di comparto.

Passati inutilmente e colpevolmente tre anni ed arrivati ancora una volta a ridosso della scadenza del contratto attualmente vigente, ci troviamo nuovamente di fronte ad un film già visto, con CGIL, CISL UIL e CISAL che nel frattempo hanno impedito la costituzione di una mutua, e quindi di una gestione diretta dell’assistenza sanitaria, proposta questa avanzata dalla RdB-CUB per l’evidente risparmio di costi e per il diretto controllo sulla gestione, ed ipotizzata come soluzione praticabile anche nel parere legale chiesto dagli stessi Enti.

La strenua opposizione a qualsiasi ipotesi alternativa conferma di fatto la protervia volontà di affidare l’assistenza sanitaria, finanziata con i soldi dei lavoratori, alle assicurazioni private.

Con analoga protervia ed avendo avuto cura di evitare qualsiasi forma di partecipazione dei lavoratori tramite un democratico passaggio elettorale, CGIL, CISL, UIL e CISAL vogliono ora imporre, tramite statuto, la nomina degli organismi di gestione e di controllo attraverso la semplice designazione delle stesse sigle sindacali, arrivando, con studiate alchimie, a far adottare le future decisioni, come ad esempio l’approvazione del bilancio, con la semplice approvazione di 5 consiglieri sui 16 previsti come plenum!

L’opposizione della RdB-CUB a tale arroganza durante i due soli ed unici incontri avuti con il comitato di settore è stata durissima.

A conclusione di tali brevissimi incontri, senza alcuna verifica sul bilancio passato, come più volte da noi richiesto, si è giunti alla firma di un accordo, non sottoscritto dalla RdB-CUB, che prevede l’innalzamento del premio da corrispondere all’assicurazione, aumento che comporterà inevitabilmente la riduzione delle risorse che ciascun Ente potrà destinare ai cosiddetti benefici assistenziali (borse di studio…), mettendo in grave difficoltà gli Enti più piccoli del comparto.

Inoltre, insieme all’aumento del premio assicurativo e con una semplice quanto generica richiesta di miglioramento delle prestazioni offerte, l’accordo prevede l’apertura dell’assistenza sanitaria ai familiari non a carico ed agli ex dipendenti ora in pensione.

Non essendo possibile determinare in anticipo la quota che dovrà essere versata direttamente da questi ultimi come premio assicurativo, in quanto relativa all’offerta che verrà presentata da chi parteciperà alla gara, è inevitabile che verrà effettuata in partenza da parte delle compagnie una compensazione sui costi generali di rischio, inevitabilmente a scapito delle prestazioni, a meno che non vengano richiesti premi proporzionalmente molto più elevati.

In sintesi è stato sottoscritto un accordo inaccettabile, privo di qualsiasi verifica sulla gestione passata, sia in termini di ricavi percepiti dall’assicurazione, sia in termini di analisi delle tipologie di assistenza su cui porre eventualmente più attenzione, la cui finalità più evidente è quella di porre le condizioni per un controllo da parte dei Confederali e della Cisal sulle risorse finanziarie, senza peraltro aver ricevuto alcun mandato democratico, tramite elezioni, da parte dei lavoratori ai quali tale risorse appartengono.

E’chiaro che i veri interessi che sottostanno a quest’operazione, così come per i fondi pensione, non sono quelli dei lavoratori, ma piuttosto quelli di chi vuole mettere le mani su un enorme affare di miliardi delle vecchie lire: in nessun modo può spiegarsi altrimenti la tenace opposizione a qualsiasi forma di reale controllo e di partecipazione democratica sulla polizza sanitaria.

La RdB-CUB continuerà a vigilare e a denunciare l’operato di chi tutela più i propri interessi che quelli dei lavoratori che rappresenta che, se necessario, chiamerà alla mobilitazione.