Piove, regione ladra!

Dal comunicato della regione Calabria di ieri, sembrerebbe che l'integrazione per i lavoratori precari Lsu-Lpu possa essere stata cancellata.

Dalla regione Calabria ancora attacchi ai lavoratori.

 

Lamezia Terme -

PIOVE!!!!!!  PIOVE!!!!!!  REGIONE LADRA

 

Ancora una volta la Regione Calabria, con il comunicato ufficiale pubblicato in data ieri 3 luglio, continua a giocare sulla pelle dei lavoratori LSU/LPU.

In 17 anni 5.000 lavoratori con le rispettive famiglie, dopo essersi visto rubare il futuro, la dignità, la tranquillità di, oggi vedono rubata anche l’integrazione oraria.

Dal 15 luglio al 31 agosto, infatti, i “lavoratori in nero” della regione Calabria (lavoratori pubblici, cioè, ai quali la regione non versa i contributi) si sono visti decurtare circa 300 € al mese, a fronte delle misere 800 € percepite fino ad adesso: è bene ricordare che questi soldi non ci vengono regalati, ma sono il misero salario che percepiamo per mandare avanti la macchina burocratica degli enti dove viene prestata la nostra attività, con abnegazione, per garantire servizi essenziali per i nostri concittadini.

Dal 15 luglio, dunque, altre 5.000 famiglie in Calabria andranno ad aggiungersi alle migliaia e migliaia di famiglie di calabresi che sono costrette a vivere sotto la soglia della povertà.

Ci auguriamo che il comunicato stampa della Regione Calabria, dove parla di un finanziamento di 1 milione e 520 mila euro per il pagamento dei sussidi e degli assegni familiari per gli lpu, sia solo un errore di contabilità, altrimenti lo scenario che ci troveremo davanti è quello descritto sopra.

Se, come ci auguriamo, si è trattato di un mero errore, chiediamo all’assessore regionale Salerno ed al dirigente generale del Dipartimento, Bruno Calvetta, di provvedere immediatamente alla rettifica del comunicato per non creare ulteriore allarmismi e tensione tra i lavoratori.

Se invece non si fosse trattato di errore, la situazione diventerebbe davvero esplosiva e la regione se ne assumerà la responsabilità, perché i lavoratori non sono più disposti a subire altri furti.

Pertanto, la USB invita, sin d’ora, tutti i lavoratori alla mobilitazione, per impedire che questa ennesima ingiustizia possa ricadere, ancora una volta, sulle spalle dei lavoratori LSU/LPU.