Per non dimenticare la strage di Cutro a distanza di due anni: 94 morti che per volontà politica italiana non sono stati salvati

Catanzaro -

Ancora oggi viviamo quei drammatici momenti nella notte del 26 febbraio2023: la gente annaspava per mettersi in salvo e solo la gente comune era presente nei primi momenti a prestare soccorso, perché il governo egli enti dello stato non sono voluti intervenire!

Sempre per ricordare e rinfrescare la memoria, tutte le autorità italiane erano state avvisate dell’arrivo dell’imbarcazione con persone a bordo sulle spiagge calabresi, ma dietro le direttive del governo e dei ministri Piantedosi e Salvini, hanno pensato bene di non inviare i soccorsi, lasciandoli affogare in modo disumano.

Non solo non hanno predisposto i soccorsi, ma successivamente hanno pure manipolato le carte, ribaltando la verità secondo quanto è emerso dalle comunicazioni di Frontex e dalle indagini; annotando e dichiarando falsamente che i soccorsi erano partiti, ma le condizioni atmosferiche non hanno permesso l’intervento.

La disumanità più assoluta: lotteremo per una politica diversa in materia migratoria, perché nessun umano debba morire per mancanza di soccorso! Sappiamo, o meglio abbiamo constatato, che con mare forza 4/5 le imbarcazioni di soccorso nel nostro paese sono in grado di offrire assistenza.

Non ci diamo pace: ancora oggi assistiamo a coperture di responsabilità da parte di tutti, di chi doveva intervenire e non. L’abbiamo constatato negli ultimi dibattiti di questi giorni, parlando degli enti dello stato in materia di soccorso in mare, ad una lezione all’università di Catanzaro dove ci è stato chiesto di non trattare l’argomento “Cutro”!

Ancora peggio, leggere come i responsabili “salgono in cattedra” nelle scuole ad illustrare come si soccorre in mare in qualsiasi condizione atmosferica e con qualsiasi forza del mare.  A parole salviamo il mondo, poi nei fatti ci ritroviamo con 100 morti sulla coscienza.

Un omicidio colposo, un naufragio voluto a danno di persone non gradite a questo governo, un naufragio politico di questo paese, prevedibile e sicuramente scongiurabile. 

USB non si arrende: vogliamo mantenere alta l’attenzione fino a quando i responsabili non verranno a galla, umanamente e socialmente è inaccettabile quanto accaduto, ogni notte abbiamo quelle immagini scure della spiaggia di Cutro.

Lavorare in termini legali, perché tutta quella montagna di menzogne a cui abbiamo assistito fino ad oggi non vengano insabbiate assolvendo politicamente chi ha responsabilità.

Quella notte del 26 febbraio non fu il mare “grosso” ad uccidere i migranti, che cercavano un ancora di salvezza fuori dai loro paesi martoriati da guerre e da abusi, ma una volontà politica tutta italiana di criminalizzare la migrazione, ostacolando i soccorsi.

Il 27 febbraio ore 10:00 USB, nella giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori migranti, sarà presso la Prefettura di Catanzaro in presidio: non possiamo più aspettare!  Per denunciare le violazioni dei diritti che subiscono quotidianamente nei centri di accoglienza, nei luoghi di lavoro, davanti agli uffici immigrazione, nella vita quotidiana.  Vogliamo la regolarizzazione di chi vive a fianco a noi!