Morto un lavoratore Lsu vicino Cosenza.
La Usb Calabria si stringe attorno alla famiglia colpita in modo così brutale e violento.
Franco era un lavoratore precario, uno dei tanti “ragazzi” che da una vita attendono di aver riconosciuta la dignità di lavoratore a pieno titolo e che per questo avrà sicuramente lottato assieme ai suoi colleghi anche nelle scorse settimane.
Le morti sul lavoro sono la cosa più terribile che possa avvenire, ma in questo caso è ancora peggio, perché lui era un non-lavoratore, uno, cioè, di quei 5.200 qui in Calabria, a cui lo Stato non vuole riconoscere lo status di lavoratore.
Infatti, noi dell’USB gli Lsu-Lpu li abbiamo definiti lavoratori invisibili, cioè lavoratori utilissimi, ma non riconosciuti come tali e, ironia della sorte, Franco è caduto da una scala proprio mentre, in servizio presso il suo comune, svolgeva il suo dovere, come sempre.
Questa morte dà una tristissima risposta a personaggi come Brunetta o i tanti politici locali, che dall'alto dei loro privilegi si permettono il lusso di mettere in discussione l'utilità degli Lsu e degli Lpu.
Ed è proprio per questo, per dare un senso a questa morte assurda, che tutti i suoi colleghi sono chiamati, ora più che mai, a ribellarsi per ottenere, anche a nome suo, il giusto riconoscimento: diventare lavoratori a tutti gli effetti.
Ai lavoratori chiediamo di ricordarlo martedì nella manifestazione di Villa San Giovanni, chiedendo che a lui, almeno dopo morto, e a tutti gli altri venga data la piena dignità di lavoratore.
Alla moglie e alla figlia, il cordoglio, la vicinanza e la solidarietà di USB.