Lamezia Terme: ex cantina sociale doveva rimanere pubblica, non serve altra speculazione immobiliare
In queste settimane abbiamo letto decine di comunicati e prese di posizione sulle vicende che hanno riguardato l’ex cantina sociale di Sambiase e condividiamo tutti i dubbi e le perplessità espresse dalle diverse realtà politiche e associative sull’operazione che ha portato prima alla vendita e poi al cambio destinazione d’uso dell’immobile, per concludersi con la demolizione.
Al contrario, non ci hanno convinto per niente le giustificazioni di consiglieri comunali e amministratori direttamente interessati nella vicenda.
Senza voler esprimere ancora giudizi sulla legittimità dell'operazione – probabilmente il tempo e forse qualche indagine ci chiarirà un giorno chi aveva ragione – resta inconfutabile una valutazione di carattere politico e sociale.
La cantina sociale, patrimonio architettonico e prova storica di una passato operaio e contadino di questo territorio, destinata a servire il quartiere Savutano e la collettività – prima come cantina sociale, poi come spazio polivalente – doveva rimanere patrimonio pubblico, a nulla rilevando che l’originario progetto SARA era stato poi ridimensionato con l’esclusione proprio di questo immobile.
Se ci fosse stata la volontà politica di creare servizi per il quartiere, qualcosa si sarebbe potuto realizzare ugualmente senza finanziamento.
Invece si è preferito favorire un privato, creando così le condizioni per una speculazione immobiliare senza precedenti in questa città, con un bene venduto ad un valore molto più basso di quello reale e con un cambio di destinazione d'uso successivo alla vendita.
Così, grazie a chi dice di amministrare Lamezia, al posto di servizi per la collettività, avremo l'ennesimo supermercato (il più vicino dista solo poche decine di metri dall'ex cantina) che porterà vantaggio solo al suo proprietario.
USB Federazione del Sociale – Lamezia Terme