La tela di Penelope

Che ne sarà del Ministero dele Infrastrutture

Lamezia Terme -

 

INRASTRUTTURE  chi siamo? Che saremo?

Con il decreto 181 del 18 maggio 2006 il Governo Prodi ha sancito per l’ennesima volta la suddivisione del Ministero Infrastrutture e Trasporti.

Ora siamo stanchi e stufi di quanto sta avvenendo in questi ultimi anni…

Sembra la tela di Penelope, cuci e scuci sempre e comunque a danno dei LAVORATORI  che sono costretti a subire continuamente spoliazioni, umiliazioni e sottomissioni varie.

Tutto comincia con la riforma Bassanini che accorpava i Lavori Pubblici e i Trasporti, la famosa legge 300, si è passati quindi da una struttura autonoma ad una struttura condivisa ma mai effettivamente unita.

Tutto ciò provocando anche incomprensioni e malumori tra il personale tutto.

Con i governi successivi – vedi Berlusconi – sono stati inventati i S.I.I.T. ( Servizi Integrati Infrastrutture Trasporti), sub regionali con accorpamenti a dir poco fantasiosi, tipo Lazio, Sardegna e Abbruzzo o Sicilia e Calabria ecc. con  costi notevoli per l’Amministrazione .

Si pensi solamente alle riunioni dei CTA  - Comitati Tecnici Amministrativi – che tenendosi una volta a Palermo e una volta a Catanzaro  (SIIT Sicilia-Calabria) costringono i vari Dirigenti a spostarsi, chiaramente a carico dell’amm.ne, da una parte e dall’altra, con pernottamenti, pranzi ecc.  per non parlare di fax, telefonate ecc. chiaramente tutto normato.

Ora si e tornati almeno dalle prime notizie all’antico, e cioè da una parte Ministero Infrastrutture e da una parte Trasporti.

Del Personale che in questi anni è stato spostato, comandato o distaccato, che ne sarà ?,  e dei diritti acquisti come la Cassa Previdenza, la tessera di libera circolazione che ne sarà?, - Ministero Infrastrutture  (ex LL.PP.) e  le altre competenze come saranno barattate?

INFRASTRUTURE che ruolo avranno? e in periferia come saranno organizzate?

TRASPORTI ?

Tutto questo e altro chiediamo agli On. Ministri e al Governo tutto.

Comunque una cosa è certa , non CEDERMO a RICATTI o PROMESSE senza

CERTEZZE E CONTINUITA’ dei DIRITTTI ACQUISITI.