IL PROFESSOR PROFUMO E GLI APPALTI DELLA SCUOLA
A un osservatore attento non sarà certo sfuggito il mutamento comportamentale importante che da qualche mese sta caratterizzando gli Ex Lsu Ata, impegnati negli appalti delle pulizie nella Scuola . Basta dare un’occhiata ai siti internet che li rappresentano, per farsi un’idea. Questi lavoratori sembrano pervasi da un sentimento di rassegnazione che stride con un passato molto recente, quando si voleva spaccare il mondo, specie se guardiamo a tanti nostri conoscenti, che con convinzione reclamavano il rispetto dei loro diritti e che oggi sono probabilmente sfiancati dall’acutizzazione della già nota precarietà della categoria, dovuta soprattutto a una linea sindacale sorda alle esigenze dei lavoratori e prona al volere di chi ha forti interessi in questo contesto. L’epilogo a cui si è giunti il 14 giugno u.s. con la firma del famoso accordo sull’accettazione di 65 giorni di cassa integrazione per il 2011 e la riduzione oraria, più altri 87 giorni di Cig per il 2012, ha completato l’opera. Non parliamo poi delle incertezze che gravano sulla concretezza delle risorse necessarie per mettere in pratica tutto questo e nemmeno dell’ombra delle gare Consip, che vogliono quasi buttare fuori dalla Scuola gli Ex Lsu.
Voglio credere che si tratti solo di una tregua fisiologica, quella dei lavoratori sopra citati ma fatto sta che oggi, alla volontà di lottare è subentrato una sorta di fatalismo, il cercare rimedi sostitutivi, come ad esempio, fare nuove domande da collaboratore scolastico per fantomatiche graduatorie di terza fascia, anche senza il titolo di studio richiesto. Le rigettarono nel 2000 queste domande, figuriamoci adesso con i posti già occupati e dopo che ormai queste graduatorie sono piene di giovani con diploma e persino laureati, che aspettano di essere chiamati! Con questo non si vuole distogliere nessuno dal fare la domanda, (come dice la collega Stella: “tentiamo inserendo il servizio di LSU come titolo…non si sa mai”) che si faccia ma dobbiamo sapere che non ci si può illudere. E’ come mettere un messaggio dentro una bottiglia e lanciarla nell’oceano, con la speranza che un giorno qualcuno la trovi. Lo stesso dicasi del fatto che tanti nutrono l’aspettativa che questo nuovo Governo prenda a cuore il problema “stabilizzazione” degli Ex Lsu. Come già detto altre volte, l’ostacolo principale alla realizzazione di ciò che renderebbe giustizia a questa categoria è la contrapposizione dei Sindacati Confederali (Cgil Cisl Uil), che oggi come nel 2003, mettono gli interessi delle coop davanti a quelli dei lavoratori e di conseguenza, essendo loro i sindacati concertativi, cercano con ogni mezzo di mantenere blindato ai tavoli delle trattative, l’argomento ”internalizzazione”. Nonostante tutto, il sindacato USB ha fatto una richiesta di incontro scritta, al nuovo Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo (non vorremmo che poi possa dire “non sapevo”), per ribadire l’inaccettabile condizione a cui sono stati soggiogati per tanti anni, loro malgrado, gli Ex Lsu Ata. Fino ad essere considerati oggi vittime sacrificali, designate per pagare sulla loro pelle i tagli che il Miur ha imposto alla scuola. Invece di tagliare dalla parte giusta, ancora una volta si preferisce sprecare montagne di denaro pubblico, pur di preservare gli interessi di certe lobby!
Sul banco degli imputati per questi “crimini” commessi ai danni di una classe operaia debole, metterei in primis chi è preposto alla salvaguardia contrattuale di quest’ultima e cioè i Confederali. Subito dopo viene il Miur, responsabile per aver accettato la presenza di aziende private all’interno di un ente statale per antonomasia come la scuola e per aver permesso alle suddette di mettere sotto i piedi quella “Convenzione Quadro” che già di suo era una truffa, non rispettando nemmeno quelle poche regole a favore dei lavoratori, in essa contenute. Prima tra queste, il diritto sacrosanto di ricevere la retribuzione puntualmente ma anche di non subire una miriade di irregolarità. Infine ci sono i politici, responsabili di restare a guardare dalla finestra senza muovere un dito, rigorosamente collusi, come da copione! Ecco, di questo si parlerà nel caso il nuovo Ministro vorrà ascoltarci…ma anche in questo caso vale il detto: “tentare non nuoce”!
Le armi che potrebbero essere efficaci per il raggiungimento degli obiettivi di stabilizzazione degli Ex Lsu, secondo me ( credo di interpretare il pensiero del nostro gruppo e spero anche di tanti lavoratori) sono:
1) Togliere potere a quei sindacati che tutto fanno tranne che difendere i lavoratori, revocando loro le deleghe.
2) Ripresa della lotta, soprattutto all’interno delle scuole, proclamando lo stato di agitazione che dovrebbe far toccare con mano a chi ruota intorno al mondo della scuola, di cosa significa non poter disporre al cento per cento della manodopera di questi lavoratori che dopo 15 anni hanno professionalità da vendere.
3) Allertare docenti, alunni e genitori, sul fatto che tra breve a causa dei tagli del personale Ata prima e degli Ex Lavoratori Socialmente Utili dopo, le scuole saranno a rischio per mancanza di igiene.
4) Perseverare con le battaglie legali contro il Miur per il danno subito dalla mancata applicazione della riserva del 30%. E contemporaneamente contro le aziende per tutte le inadempienze contrattuali: l’unica possibilità che abbiamo è di lavorarle ai fianchi.