Federazione del Sociale Calabria: i TIS in mezzo al mare su di una piattaforma

Catanzaro -

Speriamo che adesso la “piattaforma” non rimanga in mezzo al mare abbandonata a se stessa a trivellare e a succhiare ancora sangue ai tirocinanti.
Diciamo che oramai non ci sorprende nessuno sulla vicenda dei tirocinanti di inclusione sociale.
Non abbiamo firmato l’accordo quadro fondamentalmente per 2 motivi:
1. Il primo perché riteniamo anticostituzionale il senso di obbligatorietà che ha portato il primo giugno all’esclusione degli over 60 da un tirocinio che dava comunque a molti tirocinanti un senso di coinvolgimento sociale ma non neghiamo nemmeno che a molti ha dato un anticipato relax visto il continuo sfruttamento a cui è stato sottoposto negli enti utilizzatori addetto al verde e alla manutenzione.
2. Il secondo, abbiamo ritenuto che la presentazione e la tempistica, giusto il tempo di leggerlo una volta sola, di un accordo quadro già confezionato senza possibilità di ridiscussione ha fissato un netto chiaro e deciso “NO”.
Adesso, però, i tirocinanti hanno bisogno di qualcosa di certo, chiaro e che indichi davvero la rotta verso una dignità sociale. Chiediamo alla Regione Calabria, nuovamente, l’immediata manifestazione di interesse per la stabilizzazione dei tirocinanti scandendo una tempistica molto breve così che a luglio e ad agosto i tirocinanti, lì dove non desiderati, non vengano sfruttati per sostituire dipendenti in ferie o forse nemmeno mai esistiti.
Lo sbalzo di adesioni, con il massimo dei tirocinanti sottoscritti in piattaforma nelle ultime ore, confermano il tentativo dei sindaci dei comuni cosentini di creare un black out mirato a creare illusioni e speranze a quei tirocinanti che si lasciano ancora abbindolare dopo dieci anni di sfruttamento, ma anche per convincere la Regione Calabria ad un ennesima proroga impossibile da attuare.
Una cosa è certa, le carte sono sul tavolo e i sindaci finalmente sono coinvolti totalmente, perfino quelli che hanno deciso di non iscriversi.
Ribadiamo che la piattaforma non ha nessun obbligo. Le unità scritte nella stessa possono tranquillamente essere azzerate, magari raddoppiate o, semplicemente, non viene fatto il bando…
Chiediamo alla Regione Calabria la massima responsabilità, di proseguire alla manifestazione di interesse e procedere alla stabilizzazione dei tirocinanti lì dove davvero i sindaci hanno volontà di assumere.
Lì dove i sindaci non hanno aderito alla piattaforma o dove hanno messo “0” (zero) ma le casse comunali navigano in buone acque, che i tirocinanti vengano immediatamente ritirati e messi in formazione smart working per conto della Regione Calabria mantenendo l’indennità di tirocinio ma senza più sfruttamento legalizzato.
Ovviamente puntiamo anche ad una buona uscita per chi vuole lasciare il tirocinio con un’indennità pari a 45mila euro invece che ritornare nelle meni di un privato ed essere licenziati facilmente visto anche come è andato a finire il referendum.
Per tutti gli enti che non saranno in grado di procedere con le stabilizzazioni perchè in dissesto o pre-dissesto chiediamo alla Regione Calabria che si presti ad un supporto deciso.
Non accettiamo abbassamenti di ore al di sotto della soglia di sopravvivenza quindi di 18 ore.
Non accettiamo contratti determinati che servono solamente a fuoriuscire dal bacino regionale. E poi ritrovarsi fra qualche mese ad essere precari a con contratto scaduto a carico di un ente che si è prestato ed ha contribuito a far sì che la Regione Calabria si sbarazzasse di questi martoriati lavoratori.
Il precariato si combatte stabilizzando, non cancellando i lavoratori


UNIONE SINDACALE DI BASE - Federazione del Sociale