EX LSU-LPU REGIONE CALABRIA: LA USB P.I. CHIEDE L'INTERVENTO DELLA POLITICA
Si è svolta a Catanzaro, indetta dalla USB P.I. Calabria, l’assemblea dei lavoratori B1 della regione Calabria, alla presenza del coordinatore regionale degli Enti Locali, Gianluca Tedesco e dei coordinatori regionali del Pubblico Impiego, Luciano Vasta ed Antonio Fragiacomo.
L’assemblea, che ha visto la massiccia presenza di circa 200 persone, ha avuto per oggetto l’analisi dell’assurda situazione dei circa 350 lavoratori ex lpu ed lpu che, pur essendo tutti diplomati e laureati e chiamati da precari a svolgere mansioni direttive, al momento della stabilizzazione sono stati tutti inquadrati incredibilmente nella qualifica iniziale di B1, in pratica più o meno addetti alle fotocopie.
Questa situazione appare ancora più vessatoria a causa delle tante assunzioni di personale direttivo giunto da altre amministrazioni, con la motivazione che, nell’organico della regione, mancavano le professionalità idonee!!!
Questi episodi, denunciati puntualmente dalla USB, vedono adesso concretizzarsi il paradosso che gli Lsu-Lpu che all’epoca rifiutarono la stabilizzazione (anche per l’ingiusto inquadramento), nei giorni scorsi sono stati contrattualizzati con la qualifiche “C” e “D”!!!
I lavoratori stanchi di essere sfruttati (poiché, è inutile dirlo, pur essendo inquadrati da B1 continuano a svolgere le mansioni direttive che svolgevano prima), chiedono un intervento per sanare questa assurda discriminazione.
L’assemblea, che tra i tanti interventi dei lavoratori, ha registrato anche la presenza di altre sigle sindacali (Uil, Csa e Ugl), ha avuto come epilogo un incontro con l’assessore regionale, On. Ciconte, che, al termine di una riunione di Giunta regionale, protrattasi fino a tarda ora, ha comunque voluto, malgrado l’ora, ascoltare le istanze dei lavoratori e del sindacato USB, impegnandosi ad approfondire l’argomento alla ricerca di possibili soluzioni.
La USB P.I. Calabria, si è riservata, al termine dell’assemblea, di indire uno stato di agitazione del personale interessato, fino a che non si raggiunga una intesa tra la parte politica, Giunta regionale, quella amministrativa, dirigenti della regionale e parti sociali, organizzazioni Sindacali, su come risolvere questo assurdo pasticcio.