documento alla conferenza di organizzazione
L’attuale fase politica della regione, è caratterizzata da problematiche complesse che si identificano nella nascita del Partito Democratico e dalla conseguente emarginazione della cosiddetta sinistra radicale, di per sé gia esigua.
Come evidenziato nella relazione introduttiva, anche nel mondo sindacale regionale le ripercussioni sono altrettanto evidenti ed immediate, tant’è che il disorientamento che a livello nazionale la CGIL vive con la FIOM, in Calabria, analogamente, si manifesta in particolare con la diaspora che attraversa l’AFOR, l’ARSSA, le Aziende Sanitarie e la gestione dell’ex personale della Regione, transitato nei ruoli di province e comuni; con la differenza che, mentre il teatrino nazionale a cui assistiamo tra la CGIL e la FIOM appare di pura facciata, in Calabria, al contrario, è avvenuto che pezzo importanti della CGIL stanno aderendo al progetto della RdB.
L’assetto organizzativo nella regione è radicalmente cambiato rispetto al passato. Infatti, prima dell’ultimo Congresso il numero dei quadri e militanti era sostanzialmente esiguo, oggi registriamo, invece, una crescita importante che ci ha consentito di attuare le linee congressuali e di radicarci ancora di più nel territorio.
In particolare prima esisteva una sola federazione, oggi sono tre, gli iscritti sono aumentati considerevolmente e i dirigenti sindacali sono numericamente cresciuti e sono più consapevoli dell’importante ruolo che rivestono.
Di una cosa siamo certi – non ci sono vocazioni o aspirazioni non espresse.
Questa crescita che si sta dispiegando nel PI, purtroppo segna il passo nel privato, anche se da tempo siamo presenti nella sanità privata, nella grande distribuzione nei trasporti e nell’energia.
Stanno continuando, intanto, da parte dell’esecutivo regionale, le iniziative tendenti a trovare interlocutori nel mondo della portualità (HUB di Gioia Tauro), nelle infrastrutture e nella logistica che restano una priorità per il futuro.
Particolare attenzione sarà rivolta, in coerenza con quanto espresso dalla CUB con l’Odg del 7 settembre, all’azione di contrasto delle politiche di devastazione dell’ambiente e del territorio, quali, ad esempio, l’incredibile progetto di una società svizzera di realizzare a Saline joniche una centrale a carbone nell’area dell’ex Liquichimica; come il cosiddetto progetto europaradiso a Crotone; oppure come la costruzione del secondo termovalorizzatore nell’area di Gioia Tauro. Tutte opere queste, che sono in palese contrasto con lo stesso Piano energetico ambientale regionale del 2005.
Da evidenziare la battaglia condotta dalla Federazione Regionale impegnata su tutto il territorio nella difesa dell’acqua “pubblica”, come bene comune contro la privatizzazione della stessa a favore di multinazionali.
Di contro c’è da registrare la difficoltà a rapportarci con i pezzi esistenti della CUB (Flaica a Crotone) mentre la Federazione Regionale RdB, si fa carico sia dei pensionati che della scuola.
I precari della Calabria, gioia e dolore delle RdB, non si decidono ad abbracciare definitivamente il nostro progetto, tranne alcuni gruppi determinati nei comuni di Rossano, Tauranova, Roccella J., Marcellinara, Feroleto antico, Decollatura e San Mango D’Aquino.
Pochi lavoratori, in tutti i casi per le energie profuse nell’ultimo periodo.
Un particolare cenno va fatto ai bravi precari dei VV.F. molto bene organizzati che costituiscono una risorsa su cui poter contare.
In conclusione, pur tra le difficoltà che ovviamente ci sono e che non vanno trascurate la situazione appare confortante e riteniamo lasci ben sperare anche in funzione dell’imminente elezione delle RSU.