Diritto alla salute
MEDICI E INFERMIERI, NON SPIE!
La RdB/CUB regionale, plaude all’iniziativa dell’A.S.P. di Reggio Calabria che ha deciso di imporre alle proprie strutture di non denunciare gli ammalati clandestini.
La norma introdotta da questo governo, stabilisce che i medici e gli infermieri si trasformino in spie, denunciando i loro pazienti extracomunitari clandestini.
La nostra costituzione tutela il diritto alla salute che, essendo un bene collettivo, è fondato sul libero accesso alle cure per tutti.
E’ evidente che un clandestino, sapendo ciò che rischia per farsi curare, difficilmente si rivolgerà a medici, per cui, non solo metterà a repentaglio la propria salute, ma contribuirà, suo malgrado alla possibilità di diffusione di malattie infettive, anche perché i bambini non saranno vaccinati e la vita di migliaia di persone, dunque, sarà a rischio e si svolgerà in completa emarginazione.
Se l’intento voluto dal governo Berlusconi era quello di “scovare” i clandestini, con l’emanazione di questa norma razzista e xenofoba, probabilmente si otterrà solamente l’effetto di mettere a repentaglio la vita di molti extracomunitari e la salute pubblica dei cittadini.
Le RdB/CUB chiedono alle altre Aziende Sanitarie Provinciali, di imitare la decisione dell’ASP di Reggio Calabria, emanando disposizioni analoghe per le proprie strutture.