COME UTILIZZARE I FONDI SOCIALI EUROPEI

Catanzaro -

COMUNICATO STAMPA

 

 

FONDI SOCIALI EUROPEI IN CALABRIA

 

Abbiamo letto con piacere la notizia data dal Governatore Loiero e dalla sua Giunta, del recupero di 200 milioni di euro riferiti a fondi europei non utilizzati dalla giunta precedente e che sembravano persi, così come l’annuncio dello stanziamento di ulteriori fondi europei per 860 milioni di euro, per la programmazione 2007-2013.

La notizia ci fa piacere, purché questi fondi vengano utilizzati davvero per creare nuove occasioni e nuove risorse per la regione Calabria e non vengano invece sprecati, come è sempre accaduto in passato.

A noi di RdB viene immediatamente in mente un primo modo per utilizzare queste risorse che sembravano perse e su cui nessuno faceva più affidamento: stabilizzare di tutti i precari che lavorano nei vari enti della nostra regione, compresi quelli comunali e provinciali.

Si potrebbe iniziare, stabilizzando “veramente” quei lavoratori che dopo quasi 10 anni di precariato, sono stati assunti a 24 ore e con qualifiche umilianti sia per il lavoro svolto in quei 10 anni, che per i loro titoli di studio e che hanno affollato l’assemblea di mercoledì scorso a Catanzaro, organizzata da RdB, nella quale ha brillato l’assenza della politica, a partire dalle istituzioni regionali.

Noi riteniamo che la Calabria non possa permettersi il lusso di emarginare simili professionalità visto che laureati e diplomati, sono stati ingiustamente inquadrati ai livelli iniziali delle progressioni di carriera, con mansioni, quindi, assai dequalificanti.

Se non si vuole bruciare questi fondi in finanziamenti verso aziende fantasma che producono solo opere incompiute e nessun posto di lavoro, bisogna che questa Giunta Regionale rivolga finalmente la propria attenzione verso i precari che da troppi anni vivono nell’incertezza del proprio futuro.

Bene, se questa volontà c’è, iniziamo dai lavoratori precari della regione Calabria ex Lsu/Lpu, stabilizzandoli a tempo pieno, riqualificandoli e inquadrandoli nelle qualifiche di appartenenza, per le quali hanno lavorato da precari in tutti questi anni.