Città dei Ragazzi - Cosenza

Quale futuro

Cosenza -

Ad un anno dalla riapertura della Città dei Ragazzi lo scenario presente è a dir poco disastroso. Individuare le responsabilità non è difficile, nonostante assistiamo ad un continuo scaricabarile tra Comune di Cosenza e società gestrice del servizio. Di sicuro è che sin dall’inizio è mancato un piano industriale, un progetto credibile ed un interlocutore unico. Di certo c’è solo questo modello di gestione, caratterizzato da ATI o RTI formate da più cooperative sociali che non si conoscono tra loro, che non hanno avuto un percorso lavorativo comune o peggio ancora che sono state “rivali” nelle precedenti gare d’appalto. Che senso ha vedere girare, sotto gli occhi impotenti dei lavoratori centinaia di migliaia di euro erogati dalla Regione Calabria al Comune di Cosenza, poi da quest’ultimo alla cooperativa capofila e infine da quest’ultima ad un'altra cooperativa ancora che ha fatto i contratti di lavoro e quindi è il reale datore di lavoro. Qualcuno penserebbe che essendo tante le cooperative sociali potrebbero garantire gli stipendi dei lavoratori sopperendo economicamente ai perenni ritardi del Comune, a partire dalla precedente giunta politica targata Perugini. E invece no, ed è sotto gli occhi di tutti la situazione attuale: abbiamo saputo che il Comune in data 21 giugno ha concluso finalmente i mandati di pagamento delle prime rate del piano di rientro con i quali le coop. pagherebbero gli stipendi arretrati fino a coprire il mese di febbraio. E allora secondo le stesse coop., che non hanno protestato pubblicamente un solo giorno contro questo stato di cose al fianco dei lavoratori, lo sciopero dovrebbe rientrare, dovremmo riempirci il cuore di gioia ed esultare per questa grazia ricevuta che ha il nome di piano di rientro tanto sbandierato da coop., comune, sindacati e lavoratori compiacenti.

Oggi 25 giugno 2012 noi lavoratori e lavoratrici, aderenti alla USB, della Città dei Ragazzi, dopo un’assemblea, chiediamo a gran voce che venga fatta chiarezza sul futuro della struttura (chiude non chiude?), sulla rescissione del contratto tra R.T.I. e Comune di Cosenza, ma soprattutto sulla tutela dei livelli occupazionali. Se questo fosse l’esito, ci troveremmo davanti ad un progetto iniziato male e finito peggio. A dodici mesi dalla riapertura della Città dei Ragazzi, il cui bando prevedeva l’assegnazione per sei anni ed il graduale coinvolgimento di mai identificati soggetti privati per l’investimento dei fondi necessari al suo funzionamento, oggi si parla già di una nuova gara con il rischio concreto della perdita dei posti di lavoro degli operatori e delle operatrici che prima hanno lottato per l’adeguamento contrattuale, ed oggi si battono per il riconoscimento della propria dignità di lavoratori e lavoratrici. Quale destino avrà la Città dei Ragazzi? Forse è già in scaletta la sua morte definitiva, come avvenne per la Biblioteca dei ragazzi, della cui chiusura i lavoratori furono messi a conoscenza per ultimi?

 

Quale futuro per coloro i quali dal 2003 ad oggi (quelli della Biblioteca dei ragazzi operano dal 1996) hanno investito professionalità, competenza, passione e tempo prezioso in questo progetto?

L’inizio del ciclo di scioperi proclamato dall’USB non può che coincidere con una stagione di lotta ad oltranza, destinata a protrarsi finché non si avranno risposte certe, trasparenti e condivise, alle domande che stiamo ponendo.

Una cosa è certa: non cederemo ai ricatti politici.

Ribadiamo al Comune ed al Raggruppamento una semplice domanda: qual è il destino della Città dei Ragazzi? È così difficile fornire una risposta?

Oggi i lavoratori aderenti alla USB rimangono nella propria convinzione ossia che il piano di rientro verrà puntualmente disatteso nei prossimi mesi, ossia quando andrà a deintensificarsi l'intrattenimento estivo e i riflettori si spegneranno nuovamente sulla Città dei Ragazzi.

 

Le legittime richieste dei lavoratori volte al rientro del piano di scioperi sono le seguenti:

1) L'Amministrazione Comunale si impegni ufficialmente a che il piano di rientro sarà rispettato, mettendoci la faccia in prima persona;

2)Il RTI si impegni a dare evidenza delle partite economiche fino a quando non saranno rientrati i debiti dei lavoratori con dei meccanismi che diano effettiva visibilità delle movimentazioni economiche;

3)Il RTI identificherà un responsabile univoco per la gestione del personale il quale si impegnerà a non creare una turnazione discriminatoria per i lavoratori aderenti a USB;

4) L'amministrazione Comunale cercherà insieme ai lavoratori e alla scrivente sigla sindacale il percorso per lo sviluppo futuro della struttura.