CARREFOUR CATANZARO: APERTA LA SVENDITA DEI DIRITTI

Catanzaro -

L’Unione Sindacale di Base non accetta concertazioni con le controparti. Né tanto meno è disponibile a firmare accordi e contratti di lavoro con le regole che i sindacati di stato hanno deciso.

Nel nostro paese, cosi come nella nostra provincia, i sindacati complici accettano tutte le richieste delle controparti e firmano i peggiori accordi, come l’ultimo accordo sulla rappresentanza che Cgil, Cisl e Uil con Confindustria hanno siglato sulla pelle dei lavoratori. Un accordo che ricalca, in salsa sindacale, l’inciucio che ha portato al “governissimo” di salvezza nazionale di ALF..ETTA. Un accordo che sarebbe fotocopia degli accordi tra Fiat e Cisl e Uil, solo che questa volta è sottoscritto e sostenuto anche dalla Cgil della Camusso.

Quando i lavoratori vengono messi in condizione di scegliere da chi essere rappresentati, come alla SIGMA TAU di Pomezia, all’Unicoop Firenze o alla Carrefour di Milano, si ha la prova provata che quando Cgil, Cisl, Uil si misurano con la rappresentanza vanno incontro a pessime figure. Forse per questo hanno la frenesia di accreditarsi come uniche controparti per i padroni e per i Governi. Le mobilitazioni ci dimostrano che i lavoratori, se vengono messi in condizione di scegliersi il proprio futuro, non restano passivi o delegano le loro condizioni di vita a rappresentati sindacali che si fanno il “tramite“ dei padroni.

Dobbiamo affermare con i fatti che la democrazia nei luoghi di lavoro è un diritto indisponibile delle lavoratrici e dei lavoratori e non delle organizzazioni sindacali, che il pluralismo della rappresentanza deve essere garantito, se ne facciano una ragione lorsignori.

Oggi a Catanzaro si apre un confronto con l’azienda DI PIU’ distribuzione, cosa c’entrano i lavoratori nella compravendita di una azienda? Il vero ricatto è subordinare la cessione di una attività imprenditoriale alla riduzione del costo del lavoro! Noi a questo ricatto diciamo NO.

USB si schiera, come sempre, dalla parte dei lavoratori. Siamo all’inizio di una vertenza difficile, stabilire il rispetto dei propri diritti non è un’utopia, siamo consapevoli che, se i lavoratori vengono messi in condizione di scegliersi il proprio futuro, non si rassegnano alla politica della riduzione del danno ma hanno le qualità, l’energia e la determinazione per affrontare un percorso di lotta tesa alla salvaguardia dei diritti e del salario ed in grado di rigettare al mittente i piani industriali fatti sulla carne di chi lavora.

Il ricatto occupazionale che Carrefour ha messo sul piatto non ci spaventa, abbiano il coraggio di lottare e non siamo disponibili a confrontarci su norme e cavilli messi in campo appositamente per sfiancare i lavoratori!!!