Calabria: a pensar male si fa peccato, ma se lo si fa per i TIS, ci si azzecca

Catanzaro -

I continui slittamenti della dead-line, ultimo dal 30 giugno al 31 luglio, per deliberare la volontà dei Comuni per avviare le procedure di assunzione dei tirocinanti portano la Regione Calabria a subire le imposizioni dell’ANCI… E se fosse tutto orchestrato per prendere tempo? Non dimenticate che la Presidente della ANCI è dello stesso partito del Presidente Occhiuto. Quindi ad oggi ci chiediamo dove è andata a finire tutta quella fermezza dimostrata durante i tavoli con i sindacati, da parte della Regione Calabria? Ci chiediamo, ma ne siamo certi, che è servita solamente a mandar giù l’obbligatorietà imposta per escludere gli over 60 invece che un percorso volontario e democratico. Hanno fatto credere che gli over 60 fossero il tappo o comunque l’ostacolo della stabilizzazione per chi fosse rimasto nel tirocinio. Questo ha scaturito a fomentare la guerra fra poveri a tal punto che si era aperta la caccia sui social a quei over 60 che si vedevano esclusi coattivamente da una ricerca di diritti e dignità “oracolarizzata” ad una futura certa contrattualizzazione e parallelamente da uno scivolo pensionistico ad oggi comunque incerto.

Se andiamo oltre la punta del naso è facile intuire la mancanza di un percorso chiaro. Si va avanti a tentativi ma si dimentica di quante famiglie stanno ad aspettare impaurite da un futuro che non c’è. Sicuramente le procedure hanno bisogno di un tempo tecnico, per quanto riguarda i Comuni, necessarie per l’aggiornamento del Documento Unico di Programmazione e del PIAO ma i tirocinanti non possono più essere trattati come carne da macello mentre alcuni sindaci pensano a sfilate, sagre, feste patronali ma hanno anche disertato la manifestazione d’interesse della piattaforma oppure si sono limitati a scrivere come un unico dato “zero” nella casella di volontà di assunzione. E’ proprio da questi Comuni ma non solo in questi Comuni che, per la prima volta, i tirocinanti vengano tutelati e “prelevati” immediatamente senza aspettare fine luglio, messi in FORMAZIONE COATTIVA percependo ugualmente l’indennità da parte della Regione Calabria. Perché, se l’incontro tra Anci e Regione viene rappresentato, ai pochi occhi di chi osserva con speranza e ai tanti stanchi di questa tiritera, con una piena sintonia per andare incontro alle esigenze dei tirocinanti da poter stabilizzare, noi USB tutta questa volontà verso i tirocinanti non la percepiamo. Tutt’altro, percepiamo sistematiche perdite di tempo per far sì che la problematica si sposti a settembre inoltrato e, nel frattempo che il tirocinante venga ben spremuto a sostituire i dipendenti in ferie estive quindi a mantenere i servizi e gli uffici aperti durante l’estate. Per poi, arrivato settembre inoltrato, sentir dire: “abbiamo fatto il possibile ma non possiamo stabilizzarvi!”. Proprio per questa fase incerta proponiamo, per l’ennesima volta, la libertà di far scegliere al tirocinante il proprio destino. Di essere libero quindi di avere la possibilità di scegliere una BUONAUSCITA consona visto che la Regione Calabria pretenderebbe immediatamente un saldo e stralcio senza nulla a pretendere e, a questo punto, siamo sicuri che basterebbero 40mila euro per lasciare questo bacino orientato verso l’attesa della prossima campagna elettorale?

Non possiamo evitare di evidenziare quanta continua confusione e quanto è stata reso paradossale, in questo periodo storico della vertenza TIS, un accordo quadro appena nato, subito smentito, già messo nel dimenticatoio e perfino deriso da chi lo ha sottoscritto.

Parlare di vincoli normativi, specialmente verso quei tirocinanti appartenenti a Comuni in dissesto o predissesto, senza l’impegno della volontà politica del governo centrale per incrementare le risorse disponibili nella prossima tardiva legge finanziaria, lascerebbe nell’oblio chiunque. Ricordiamo i 5 milioni di euro già messi a disposizione dal governo che si potrebbero cumulare a quelli messi a disposizione della Regione. Nel frattempo che tutto ciò accade, riteniamo indispensabile che sia data la possibilità di spostarsi verso enti con una visione più chiara e costruttiva rivolta all’ assunzione specialmente per i tis presenti nelle scuole.

Altro ostacolo nella convivenza fra tis e dipendenti. Alcuni sindacati, stanno facendo scrivere ai dipendenti comunali dei documenti di protesta per intimare i sindaci a non utilizzare soldi che potrebbero essere utilizzati per l’aumento di ore dei dipendenti stessi. Al loro segnale, scatenate la guerra fra poveri!!!

A tutto questo riscontriamo, perché al male non c’è mai fine, enormi problemi sui pagamenti che sistematicamente infoltiscono di ulteriori disagi i tis. Ricordiamo che ogni anno, in questo periodo, le rendicontazioni subiscono blocchi durante il percorso di pagamento per via del personale e/o i dirigenti in ferie dai Comuni all’ultimo passaggio dell’INPS.

Questo ci porta a riflettere e discuterne, sulle azioni da intraprendere, alla prossima ASSEMBLEA REGIONALE aperta a tutti i tis e a tutte le sigle sindacali che vogliono partecipare.