Assemblea delegate e delegati USB LP ed FDS Calabria a Lamezia verso 28 e 29 novembre
Si è svolta oggi, 22 novembre a Lamezia, l’assemblea regionale dei delegati e degli iscritti della USB Lavoro Privato Calabria e USB Federazione del Sociale Calabria. Un’assemblea molto partecipata per preparare lo sciopero generale e le due manifestazioni nazionali: a Messina contro il Ponte sullo Stretto e a Roma contro la finanziaria di guerra.
Durante l’assemblea è stata affrontata anche la vertenza dei precari calabresi ex tirocinanti ministeriali dei settori MIC, MIUR e Giustizia, simbolo di una precarietà strutturale che la Regione e il Governo continuano a ignorare e che USB intende portare in primo piano nella mobilitazione.
Lo sciopero generale, indetto dalla Unione Sindacale di Base, a sostegno della piattaforma “Non meno di
2.000 euro in paga base”, mette al centro ciò che le politiche di riarmo e austerità stanno demolendo: il salario, la stabilità del lavoro, la sicurezza, i servizi pubblici e i diritti sociali.
Nel pieno di un aumento record delle spese militari, mentre la legge di stabilità riduce ulteriormente sanità, scuola, case popolari e pensioni, USB chiama alla mobilitazione generale per spezzare un modello che sacrifica la qualità della vita delle persone sull’altare della guerra e del profitto privato.
Il cuore della piattaforma è la richiesta di fissare la paga base minima a 2.000 euro, legata all’inflazione reale e non a indici truccati che da anni erodono i salari. Una misura indispensabile in un paese in cui tre lavoratori su quattro non arrivano a una retribuzione dignitosa.
Come USB denunciamo un sistema fondato sulla precarietà permanente: contratti a termine senza limiti, part-time imposti, appalti che frammentano i diritti e alimentano sfruttamento. Lo sciopero chiede di
mettere fine all’abuso di flessibilità, stabilizzare il lavoro e garantire piena dignità a tutte e tutti, compresi i precari calabresi ex tirocinanti ministeriali, da anni usati per coprire servizi essenziali senza alcuna prospettiva di stabilizzazione.
La mobilitazione punta anche a ripristinare pieno diritto di sciopero e democrazia sindacale, oggi soffocati dalla legge 146/90 e da meccanismi che escludono dai tavoli chi non si allinea al governo e alle imprese.
Lo sciopero generale rivendica inoltre:
- 32 ore settimanali a parità di salario;
- sicurezza vera sul lavoro, con l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro;
- regolarizzazione immediata dei lavoratori stranieri e abolizione della Bossi-Fini;
- fiscalità progressiva, patrimoniale sui grandi patrimoni e IVA zero sui beni essenziali;
- un milione di assunzioni nella PA per rilanciare sanità, scuola, ispettorati e servizi;
- pensione a 62 anni e minime di 1.000 euro.
«I soldi devono andare ai salari, ai servizi pubblici e alla sicurezza nei luoghi di lavoro e non alle armi, alle grandi opere inutili come il Ponte sullo Stretto e ai regali alle imprese. Questo sciopero è un atto di dignità collettiva.»
Lo sciopero generale e le manifestazioni di Messina e Roma rappresentano un passaggio decisivo nella costruzione di un fronte sociale largo contro impoverimento, precarizzazione e militarizzazione del Paese.
USB chiama tutte e tutti a partecipare: lavoratori, precari, disoccupati, pensionati e giovani.
USB – Unione Sindacale di Base Lavoro Privato Calabria
Fed. del Sociale