A.O. di COSENZA: si paventano ancora (finte) assunzioni
Abbiamo appreso dai lavoratori dell’azienda ospedaliera di Cosenza che è partito il tam tam di nuove assunzioni tra gli operatori socio sanitari.
In realtà NON sono vere e proprie assunzioni, ma un semplice passaggio di lavoratori che prestano servizio per una ditta all’interno dell’azienda ospedaliera e con una certa mansione, i quali, dopo la (finta) assunzione, dovrebbero lavorare sempre a carico della ditta, però con altra mansione, quella di operatori socio sanitari e gestiti dall’azienda ospedaliera!!!
Fenomeni soprannaturali della intraprendenza manageriale calabrese.
Già in modo del tutto anomalo e discrezionale (usiamo questo termine anche se temiamo che il termine corretto potrebbe essere clientelare) sono state inserite nella pianta organica della struttura ospedaliera, 130 unità di operatori sanitari, che, se non fosse per le modalità, come sindacato lo giudicheremmo sicuramente un fatto positivo.
Infatti quando si parla di occupazione in una terra come la nostra, una nuova assunzione è sempre un miracolo da prendere con meraviglia e stupore; quello che non si condivide, ovviamente, è come avviene questa (finta) assunzione!
Transumati da una ditta privata all’azienda, senza alcun criterio, senza stabilire se dovessero essere i più anziani a passare, i più alti in grado, oppure non sappiamo cosa.
Ora il dubbio è più che legittimo: non è che in previsione delle elezioni europee, la bassa politica locale, con l’appoggio dei vari manager pubblici, fa leva sul mare della disoccupazione calabrese, buttando in pasto nuovi passaggi anomali con (finte) assunzioni di personale?
Per il momento abbiamo inviato nota al dirigente ospedaliero, ancora in attesa di riscontro, per comprendere quanti posti di operatori socio sanitari, siano disponibili ed intavolare una procedura di assunzione evitando passaggi che non comportano nessun nuovo posto di lavoro.
Con i lavoratori interessati stiamo organizzando una attività sindacale a tutela dei loro diritti, per evitare di lasciarli in balia delle “chiacchiere” preelettorali.
In allegato la lettera inviata all’Azienda ospedaliera.