AMC Catanzaro: ls denuncia di USB pochi autisti e sfruttati
La drammatica realtà di AMC, dove vi sono pochi autisti costretti a straordinari obbligatori; tutto il resto è burocrazia spicciola
L'attuale management della AMC di Catanzaro, Direttore Generale e Presidente, di fatto non riesce ad incidere nelle dinamiche aziendali laddove diventa urgente farlo; perciò, a questo punto, è responsabilità dell'attuale maggioranza prendere atto della realtà e correre ai ripari urgentemente. Chi ha seguito le vicende degli ultimi tempi deve oggettivamente constatare che i sacrifici passati da parte dei lavoratori, conducenti in primis, che dovevano servire a ridisegnare il futuro di AMC, hanno finito per premiare una larghissima cerchia innescando un effetto a catena che a livello economico/organizzativo ha collassato l'azienda, riempiendola di burocrati e dispensando indennità economiche a iosa.
Da quanto si è venuto a sapere, solite voce interne all'azienda, si paventano altri passaggi di qualifica per quelli che sono rimasti scontenti dalla precedente tornata, mentre il cuore pulsante dell'azienda ogni giorno, con mezzi vetusti – ci limitiamo a questo aggettivo – portano avanti il trasporto locale in questa città offrendo un servizio sufficiente senza far trapelare nulla delle difficoltà.
La cartina di tornasole sono i turni di servizio dei conducenti coperti tutti i giorni con straordinario (di fatto ordinario), e i tanti casi vessatori e ricattatori verso gli stessi conducenti, con molti di questi atti vessatori, già denunciati penalmente, anche dalla USB.
Altra perla di questo management è stata la distruzione di un settore, pilastro nelle altre aziende, ovvero quello delle strisce blu che, da incassi considerevoli, si è ridotto della metà.
Aggiungiamo poi l'emissione di ordini di servizio, a firma del D.G., imbarazzanti nelle argomentazioni e non pertinenti in più occasioni che in molti casi dobbiamo obiettivamente precisare, sono redatti da collaboratori che espongono la persona del D.G. a brutte figure.
Caro Sindaco, nelle more di trovare un piano di lavoro aziendale, ci troviamo con lavoratori da anni part-time e sottoposti a straordinario, quindi necessari per la copertura dei servizi, che non si vedono trasformato il loro rapporto in full-time per dare risposte all'utenza.
Il tempo purtroppo ci dà e ci darà ancor più in futuro ragione.
Una smentita pubblica da parte dei personaggi citati e noti dagli addetti ai lavori sarebbe imbarazzante per loro. La realtà parla da sola.
Ci auguriamo solo che molti burocrati non cadano anch’essi nella rete degli esuberi e siano mandati a casa.
Nel frattempo c’è solo la USB a protestare nelle piazze, come faremo anche il prossimo 10 novembre, in occasione dello SCIOPERO GENERALE indetto dalla Confederazione USB