ACQUA : NON UN AFFARE DI POCHI MA UN BENE DI TUTTI!
ACQUA : NON UN AFFARE DI POCHI MA UN BENE DI TUTTI!
Mentre in tutta Italia è partita con successo la raccolta firme per la legge d’iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico” , un primo risultato sembra raggiunto. Se i partiti della coalizione di centro sinistra confermeranno l’impegno preso nella riunione che si è tenuta il 17 gennaio con il Governo, verrà emanato un decreto che, all’interno delle politiche di riforma sui servizi pubblici locali, prevede una moratoria per tutti i processi di privatizzazione dell’acqua in corso nei territori. Naturalmente, attendiamo di vedere gli atti concreti, ma già ora possiamo sottolineare come la presenza di un movimento forte, plurale, diffuso e radicato sia in grado di modificare l’agenda politica e di incidere concretamente sulle scelte. Un risultato che evidenzia, purtroppo anche l’arretratezza del dibattito politico nella nostra provincia e all’interno degli stessi enti locali. Una arretratezza che si evidenzia, come abbiamo più volte denunciato, sul mancato coinvolgimento delle assemblee elettive (i consigli comunali) e nella assenza totale di una posizione chiara forte e determinata a favore della totale gestione pubblica del servizio integrato da parte delle amministrazioni comunali.
Questo primo segnale, comunque, rafforza le ragioni di quanti (60 reti nazionali e centinaia e centinaia di comitati territoriali) hanno deciso di fare dell’acqua una vertenza nazionale, un esempio di una trasformazione sociale a partire dal riconoscimento dei beni comuni e di uno spazio pubblico dei diritti sociali per tutti.
Ancora più importante diventa ora la raccolta firme in calce alla legge d’iniziativa popolare per arrivare ad affermare la totale tutela di un bene essenziale e la completa ripubblicizzazione della sua gestione, da rifondare sulla partecipazione diretta di cittadini, lavoratori, comunità locali. Così come diventa importante, per quanto ci riguarda, battere le ambiguità, e i silenzi che si stanno consumando attorno alla vicenda della procedura che prevede l’affidamento della gestione del servizio idrico ad un soggetto privato nella nostra provincia. Per questo rinnoviamo l’invito ai Sindaci e alle amministrazioni comunali del lametino di esprimersi pubblicamente a favore della gestione totalmente pubblica, ripetiamo gestione totalmente pubblica, del ciclo delle acque, che questo impegno non si limiti a generici comunicati stampa ma venga portato con altrettanta chiarezza nella conferenza dei sindaci dell’Ato n. 2 di Catanzaro. Un impegno questo che deve coinvolgere i consigli comunali. E’ inaccettabile infatti che, diversamente da quello che avviene in tutta Italia, i consigli comunali non vengano convocati per discutere in maniera approfondita su un tema così importante come la gestione del Servizio Idrico Integrato e sulle implicazioni che questa ha in termini ambientali, sulle tariffe e le condizioni di lavoro dei dipendenti del settore.
Tra qualche giorno anche nella nostra città inizierà la raccolta delle firme sulla poposta di legge di iniziativa popolare, per questo rinnoviamo l’invito a tutte/i a consolidare con centinaia di migliaia di firme un percorso che già oggi trova riscontro positivo in tutti i territori e fra le persone.
ABBIAMO DAVANTI UNA LUNGA STRADA, LA PERCORREMO TUTTA, CON FIDUCIA E DETERMINAZIONE.
IL COMITATO TERRITORIALE “ACQUA BENE COMUNE” LAMEZIA TERME
(Comunità Progetto Sud, Libera, Partito della Rifondazione Comunista, Rosa nel Pugno, Rdb/CUB, Sinistra DS per il Socialismo (area Salvi), Circolo Arci Rua Sao Joau, Pax Christi, Arci Territoriale Lamezia Terme, Giovani Comunisti, Cittadinanza Attiva, Legambiente)