27 febbraio giornata di mobilitazione nazionale lavoratori migranti: presidio anche a Reggio Calabria

Reggio Calabria -

L'Unione Sindacale di Base ha indetto per il 27 febbraio una giornata di mobilitazione, con presidi davanti alle Prefetture di diverse città, per denunciare il sistema iniquo che opprime i migranti e le violazioni dei diritti nei centri di accoglienza, nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni.

Le lunghe code agli Uffici Immigrazione che si registrano in diverse città italiane, con casi drammatici come il ragazzo rumeno morto in fila a Roma, sono il frutto delle politiche discriminatorie portate avanti nel nostro Paese. A Reggio Calabria, per fortuna, non siamo costretti ad assistere a queste scene, e il lavoro degli Uffici Immigrazione della Questura e della Prefettura si svolge in maniera regolare e puntuale. Ma questo non può esimerci dall’aderire e rilanciare un’iniziativa basata sulla solidarietà con i migranti in lotta per i loro diritti in tutta Italia. Cogliamo l’occasione, però, per segnalare ancora una volta che la sola Commissione Territoriale di Crotone non riesce a smaltire tutte le pratiche del territorio regionale, causando ritardi nelle procedure di riconoscimento dello status di protezione.

Mentre si criminalizza chi arriva in Italia affrontando pericolosi viaggi attraverso prima il deserto e poi il Mediterraneo, i tanto decantati canali 'legali' di ingresso in Italia, come il Decreto Flussi, sono troppo spesso strumenti di speculazione e truffa. Molti migranti sono costretti a versare somme esorbitanti a intermediari senza scrupoli per ottenere un visto o un contratto di lavoro fittizio. Chi è regolare subisce invece il meccanismo di ricatto costante creato dalla legge Bossi-Fini, che obbliga i migranti a mantenere un impiego per non perdere il permesso di soggiorno. Questo sistema alimenta lo sfruttamento e il lavoro nero, rendendo il mercato del lavoro sempre più precario e competitivo al ribasso, anche per i lavoratori italiani.

Di fronte all’impoverimento crescente della popolazione, il governo continua a usare i migranti come capro espiatorio per nascondere le proprie politiche economiche fallimentari. Dopo il Decreto Cutro, che ha abolito la Protezione Speciale, si è passati all’apertura dei disastrosi centri in Albania e oggi alla proposta vergognosa dei braccialetti elettronici per i richiedenti asilo, criminalizzando chi fugge da guerra e miseria. Il nostro Paese ha bisogno di una vera sanatoria per chi è presente in Italia, della velocizzazione del rilascio dei documenti e del riconoscimento della residenza e dei diritti fondamentali per tutti i lavoratori migranti.

Il 27 febbraio scendiamo in piazza anche a Reggio Calabria!

USB Reggio Calabria invita tutte e tutti a partecipare al presidio davanti alla Prefettura alle ore 16:00 per rivendicare:

  • L’abolizione della Bossi-Fini e un permesso di soggiorno sganciato dal contratto di lavoro;

  • Procedure rapide e trasparenti per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno;

  • La fine delle speculazioni sul Decreto Flussi e il contrasto alle truffe sui visti;

  • Investimenti reali in un sistema di accoglienza pubblico che garantisca dignità e servizi adeguati;

  • Il ripristino della Protezione Speciale e la fine della criminalizzazione dei migranti;

  • Il riconoscimento della residenza, della tessera sanitaria e dell’accesso ai conti correnti bancari assistito.

Non restiamo in silenzio! La lotta per i diritti dei migranti è una battaglia di giustizia sociale che riguarda tutte e tutti.

USB Reggio Calabria