Lettera aperta: condizioni di lavoro degli Assistenti Educativi della provincia

Reggio Calabria -

All’att.ne del Presidente della Regione Calabria

 

All’ att.ne dell’Assessore all’Istruzione Dott.ssa Corigliano

 

All’att.ne dell’Assessore alle politiche Sociali della Regione Calabria dott.ssa Angela

 

All’att.ne dell’Assessore al Bilancio ed alle politiche del Personale dott.ssa Maria Teresa Fragomeni

 

Al Garante per Infanzia e l’adolescenza

 

All’Attenzione del Sindaco della Città Metropolitana

 

Al Presidente dell’UPI

 

Al Presidente del Forum della Locride

 

Alla FISCH Calabriafishcalabria@gmail.com

 

Alla stampa

 

Questo documento è frutto degli incontri tra il sindacato USB Reggio Calabria ed il coordinamento degli educatori che lavorano nel territorio della Locride. Le condizioni denunciate non sono circoscritte all’area Jonica bensì riguardano tutti coloro che prestano la loro attività in tutta l’area della Città Metropolitana.

Volutamente non si esprimono giudizi di merito che si lasciano alla libera coscienza di chi legge, convinti che solo la conoscenza di quanto avviene sul territorio può aiutare ad affermare i valori della legalità e della giustizia.

 

NEL MERITO:

 

 Le leggi regionali, implicitamente o esplicitamente, richiedono ai soggetti gestori del servizio, tra le varie condizioni, l’applicazione al personale del CCNL di settore, secondo il profilo professionale di riferimento. Ciò significa che il rapporto di lavoro del personale è di natura subordinata. Va escluso, quindi, il lavoro autonomo e parasubordinato.

 Le leggi regionali definiscono gli standard e le condizioni per la realizzazione, la gestione, la qualificazione e il controllo dei servizi all’interno di un sistema educativo complessivo che vede la presenza di soggetti pubblici e privati.

 Il CCNL di riferimento può essere quello del comparto cooperative del settore socio-sanitario assistenziale educativo e di inserimento lavorativo e le tabelle economiche assunte come base di calcolo sono quelle elaborate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali aggiornate a marzo 2013, pari ad € 20,01/ora;

 A tale tariffa oraria può essere sottratta la quota dell’11,7% quando il servizio non prevede indennità di turno, individuando il seguente costo base orario di € 17,67;

 Tale costo base di € 17,67 deve essere incrementato dei costi generali, incluso l’utile d’impresa, nella percentuale forfettaria del 10%. (Naturalmente se viene gestito direttamente dalle scuole o dal comune) non va calcolato l’utile;

 Ogni studente con disabilità per il pieno sviluppo ha diritto a vedersi riconosciute delle ore di assistenza didattica da parte dell’insegnate di sostegno, nonché delle ore di assistenza per il raggiungimento dell’autonomia e della comunicazione con l’ausilio dell’AE.

 Il diritto allo studio è un diritto universale e consente al giovane di sviluppare le proprie capacità e mettersi in gioco acquisendo competenze pratiche, culturali e relazionali.

 

LO STATO (gli enti Locali e la Scuola) pratica e/o permette lo sfruttamento ed il lavoro nero legalizzato:

 

 I fondi stanziati per garantire il diritto allo studio degli alunni interessati sono irrisori rispetto alle ore di prestazione che vengono chieste agli educatori;

 Gli Enti Locali nella nostra provincia mandano in appalto il servizio destinando circa € 10,00 orario lordo.

 Agli Assistenti educativi arriva al netto un compenso di circa € 5,00 circa (in alcuni casi è arrivato anche ad € 2,00 e corrisposti solo alla fine del servizio!);

 Anche quando l’Ente Locale attiva direttamente o si convenziona con l’istituzione scolastica le cose non vanno meglio, i fondi stanziati sono sempre gli stessi e si è costretti ad effettuare molte ore di lavoro per cui alla fine il compenso non si allontana da quello delle cooperative.

 Cosa gravissima, spesso al lavoratore viene proposto un contratto di prestazione d’opera (nonostante non applicabile) per un importo prestabilito per poi, all’interno delle disposizioni della prestazione, trasformarlo in un contratto SUBORDINATO.

 

Tutto questo ha origine dalla relazione esistente tra bilancio regionale e le somme stanziate rispetto agli obiettivi da raggiungere, al numero degli utenti a cui fornire il servizio, alla quantità di ore di servizio richieste dall’ente appaltante che mira a coprire il massimo numero di ore abbassando il costo orario del servizio.

 

Tutti gli organi preposti devono prendere atto che NON E’ AMMISSIBILE che si giochi al ribasso sul compenso orario delle prestazioni dei lavoratori!

 

Il sacrosanto diritto allo studio degli alunni diversamente abili va garantito non facendolo passare attraverso lo sfruttamento dei lavoratori, l’abbassamento del costo orario del lavoro, lo stravolgimento dei contratti di lavoro, il mancato versamento dei reali contributi assicurativi e previdenziali dei lavoratori.

 

In qualche caso il Comune ha retribuito la cooperativa per il servizio prestato nonostante agli atti della stessa non risultassero assunzioni fatte per lo svolgimento delle prestazioni appaltate (lavoro completamente in nero).

 

PROPOSTE: sono necessari

 

1. attraverso l’analisi delle diagnosi delle Equipe Multidisciplinari, capire quanto è vasta la richiesta di servizio e quindi calibrare meglio i fondi da destinare;

2. un maggiore dialogo tra l’assessorato alle politiche sociali con quello della sanità finalizzato ad individuare modalità di servizio che ottimizzino le risorse umane e finanziarie, tenendo presente che l’assistente educativo ha compiti di affiancamento alla struttura scolastica durante la frequenza dell’alunno disabile non autonomo, al fine di sostenerlo e di aiutarlo;

destinare agli alunni, cosi come prevede la legge, un numero di ore pro capite necessario al raggiungimento degli obiettivi previsti;

3. approvare delle linee guida che disciplinino e diano dignità alla professione (quasi tutti gli assistenti educativi hanno una laurea in materie attinenti il lavoro da svolgere);

4. convertire l’attuale short list in una graduatoria per titoli.;

5. una retribuzione che rispetti almeno il minimo sindacale;

6. controlli severi da parte della Regione, delle province, degli enti appaltanti per garantire il rispetto dei diritti dei gli alunni e dei lavoratori;

7. continuità didattica, con la possibilità di iniziare l’anno scolastico a settembre e concluderlo a giugno e proseguirlo negli anni successivi.

 

Questa organizzazione sindacale, certa che tutti i destinatari della presente faranno tutto quanto di loro competenza per risolvere i problemi posti, porge cordiali saluti.

 

Reggio Calabria, 2/10/2018

Per USB Federazione di Reggio Calabria

Prof. Rocco COLUCCIO