Assemblea USB aziende di Roma Capitale: sciopero a settembre, subito dimissioni Colomban

Roma -

Si è svolta martedì in via della Greca, nella sala del I Municipio, l'assemblea dei lavoratori e delegati USB delle aziende di Roma Capitale. Tra i presenti delegati dell'Atac, di Acea, di Ama, di Multiservizi, di Zetema, diversi delegati del Comune e delle aziende private che lavorano in appalto per le aziende municipalizzate.

È emersa una forte insofferenza verso le scelte del “superassessore” Colomban che, rifiutando costantemente il confronto, è ormai decisamente orientato a favorire l'ulteriore ingresso dei privati nella gestione delle imprese di interesse collettivo. Non si tratta più soltanto di lanciare segnali di allarme verso un atteggiamento in aperto contrasto con le aspettative che la nuova giunta aveva suscitato, poiché appare ormai evidente che l'attuale amministrazione non vuole contrastare i piani di privatizzazione.

L'intervento dell'avvocato Carlo Guglielmi del Forum Diritti Lavoro ha chiarito tutte le possibilità ancora in capo all'amministrazione per salvaguardare il carattere pubblico delle imprese, sfuggendo alle tagliole del decreto Madia e della fitta normativa approvata in questi anni per costringere gli Enti locali a dismettere le aziende in house. La Giunta dispone ancora di strumenti per difendere le nostre aziende, ci vuole però la volontà politica ed è questa che manca.

Peraltro, proprio le continue dimostrazioni di disservizi, inadempienze e totale noncuranza per i diritti dei lavoratori, da parte delle aziende in appalto, dai trasporti ai rifiuti fino ai servizi museali, dimostrano come l'ingresso dei privati abbia comportato un peggioramento netto sia del servizio che delle condizioni di lavoro. La reinternalizzazione di tali servizi, così come la stessa giunta aveva preannunciato in campagna elettorale, costituirebbe non solo un risparmio per le casse comunali ma anche un segnale di ritorno ad una gestione pubblica, razionale ed efficiente dei servizi.

La gestione della vicenda Roma Multiservizi però, chiarisce come non ci sia alcuna volontà di riportare servizi e lavoratori a svolgere funzioni essenziali per la cittadinanza dentro le aziende “madri”, ma di continuare a spezzettare i servizi con ditte e cooperative private.

L'assemblea si è conclusa con due indicazioni precise: la richiesta immediata di dimissioni dell'assessore Colomban per fermare i processi di privatizzazione che si sta producendo sotto la sua regia; la costruzione di una mobilitazione cittadina che, facendo perno sul peso dei lavoratori delle aziende dei servizi, coinvolga la cittadinanza a difesa dei beni comuni della città. A questa mobilitazione USB vuole arrivare con la proclamazione di uno sciopero cittadino per l'intera giornata per fine settembre.

L'assemblea ha infine ricordato la necessità di contrastare con forza il tentativo di nascondere i problemi della città e la sua crescente disuguaglianza sociale con la tesi che questi sarebbero il prodotto di una massiccia presenza dei migranti. Il declino della città, la perdita di posti di lavoro ed il trasferimento al Nord di molte aziende non sono certo il frutto della presenza dei migranti. Il Pil di Roma cala non per colpa dei migranti, né la carenza di abitazioni popolari l'hanno prodotta i cittadini che vengono da oltreconfine. Per questo l'assemblea ha rilanciato con forza la manifestazione del 13 luglio, in Campidoglio promossa da un largo arco di forze sociali e politiche, e intitolata Nessuna persona è illegale, i migranti non sono il problema.

USB - Federazione di Roma