LAMEZIA: LAVORO E SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI

 

LA VICENDA DI LAMEZIA CI PONE DI FRONTE ALLA DRAMMATICA REALTÀ DEL MONDO DEL LAVORO IN CALABRIA.

Dopo le denunce fatta all'imprenditore lametino che sfruttava i lavoratori sottopagandoli, la USB chiede che le indagini si estendano ai vari supermercati ed alle tante attività che vedono, a Lamezia ed in Calabria, lo sfruttamento di tanti, troppi lavoratori.

 

Lamezia Terme -

Non ci sorprendono le indagini di cui si sta parlando in questi giorni a Lamezia, nei confronti dell'imprenditore Statti, ci sorprende, invece, che indagini di questo tipo siano occasionali e non sistematiche e continuative, per come la situazione nella città di Lamezia richiederebbe.

Ovviamente lungi da noi emettere giudizi che, come sempre, lasciamo agli organi inquirenti ed alla magistratura che dovranno accertare le responsabilità dell’imprenditore, tuttavia è innegabile come nella città di Lamezia, così come in tantissime altre realtà della nostra regione, vi sia una diffusa pratica di sfruttamento dei lavoratori, i quali sono sistematicamente sottopagati ed abitualmente utilizzati per molte più ore di quelle contrattualmente previste.

La cosa altamente drammatica è che, pur essendo cose decisamente note a tutta la città, queste vengono non solo minimizzate dai cittadini, ma quasi giudicate normali ed ineluttabili.

Questo perché l’enorme penuria e fame di lavoro, fa accettare condizioni lavorative incredibili e porta ad essere quasi grati agli imprenditori che, dopo averli costretti a firmare falsi cedolini di stipendio, “generosamente” retribuiscono i lavoratori con 5-600 euro al mese, trattenendosene altrettanti in nero e sfruttandoli 12 ore al giorno, domeniche e festivi compresi.

Troppe volte il lavoro si è rivelata arma di ricatto utilizzata, attraverso lo sfruttamento dei lavoratori, per costruire consensi politici da una parte e imperi economici dall’altra: ma una città il cui comune è stato già sciolto due volte per infiltrazioni mafiose ed in odore di un terzo scioglimento, non dovrebbe mai e poi mai tollerare ancora questo stato di cose. La mafia si sconfigge anche colpendo questa mentalità.

Per non parlare poi delle dimissioni anticipate fatte firmare, soprattutto alle donne in vista di possibili gravidanze non gradite all’azienda.

Noi riteniamo che il lavoro sia un diritto di tutti e la dignità delle persone sia inalienabile, per cui chiediamo alla magistratura e agli organi inquirenti di andare fino in fondo, per fare emergere anche le altre realtà di sfruttamento che da sempre noi dell’Usb stiamo denunciando.

Ai lavoratori ed alle loro famiglie assicuriamo la nostra solidarietà e il nostro appoggio, mettendoci a disposizione qualora lo ritenessero.